Non pretendo che la gioia non possa accompagnarsi alla bellezza; ma dico che la gioia è uno degli ornamenti più volgari, mentre la malinconia è della bellezza, per così dire, la nobile compagna, al punto che non so concepire un tipo di bellezza che non abbia in sé il dolore.
(Charles Baudelaire, Opere postume)
E noi abbiamo un presentimento che coltivando un sguardo,un sentimento,un pensare paesologico ci sia la possibilità di scoprire e vivere la bellezza! Nel paesaggio,nelle strade , sui pendii, sulle colline, nelle valli, lungo il corso dei fiumi, nei piccoli paesi si può aggirare e incontrare ‘il fantasma o gli spettri della bellezza’ non solo come fatto evocativo o onirico.A patto che la sua perdita possa costituire per noi una necessità e un desiderio incontravertibile di rincontrarla o reinventarla non solo in un recupero razionale del nostro legame con i territori d’origine e le persone umili che ce lo hanno conservato. Nella consapevolezza che una ragione senza il sentimento di ‘nostos’,che non conosce ritorno, non ci deve ostacolare o vietare di riprendere e ritrovare anche il mito che è la sua scaturigine ma soprattutto il luogo della sua destinazione ultima.Dobbiamo rieducarci alla possibilità di tornare ad “abitare” i luoghi, le persone ,le cose e i significati dell’esistenza ricercando e vivendo una condizione che ci permette di sottrarci allo ‘spaesamento’ moderno o tardo-moderno o anche solo con la curiosità di andare a scoprire le stesse empatie con luoghi e persone altre con la capacità e la volntà di partecipare ai sentimenti, stati d’animo con sguardo nuovo e parole autentiche . Su questa base la conoscenza stessa che si fa sentimento, pensiero e vita assume un’attitudine attiva e quindi ‘estetica’ in cui l’apprendimento stesso e il piacerei esso, si traduce nella pratica in una azione intersoggettivamente condivisa e produttiva improntata alla “bellezza” . Questo è nelle possibilità di tutti quelli che saranno viaggiatori e spettatori attivi al di là e al di fuori della propria professione di …… architetti, archeologi, musici, cantanti, poeti, filosofi, narratori, cuochi, fotografi, registi,pensionati e persone comuni…. …. un barbiere…un edile, un operio metalmeccanico ….un posturologo, un medico umanista e altri luminari di discipline inusuali…. Ognuno ad offrire “il meglio” di sé e della sua persona , professione o interesse. E anche degli “ artisti –come scriveva Platone- impegnati in una professione che ha come caratteristica distintiva la ricerca dell’essenziale” Cosa c’è di più essenziale per gli uomini della “bellezza”?Il “meglio” è “bellezza”!La compiutezza formale e sostanziale che va sotto il nome di bellezza costituisce, in questa prospettiva, il principio ultimo del nostro orientamento nel mondo. Senza la bellezza, in breve, non saremmo in grado di interpretare il mondo e……. meno che meno di viverlo con consapevolezza e piacere per cambiarlo.La bellezza è il senso ordinato e armonico che la nostra anima sa leggere in una persona,un oggetto, un paesaggio naturale nonostante i condizionamenti, le offese ,lo sconvolgemeno che l’esercizio del “potere” da Prometeo in poi ha condizionato l’uomo nella sua sfida impropria agli Dei……
mauro orlando