ma chi provvede alla comunita?

di ulisse fiolo

 

Il paese ricorda

com’era, quando ancora c’era

qualcosa che restava

la sera sotto il cuore,

brace che sfiata lenta –

e non il taglio amaro

di traffico continuo che lo sventra

da mane a sera,

e poi lo butta a pezzi

nel sacco nero della notte,

nel cassonetto chiuso a chiave

della spazza-cultura:

ricorda quando era un’avventura

di verde intorno, tra le poche

case sfacciate come fiori in giro –

gli argini bambini a capriole,

i campi sotto il sole…

Ricorda… Ma l’altzehimer

avanza col cemento

e seppelisce il tempo

in attimi di statica antistoria;

perché il presente-niente

regni su di ogni assenza,

perché la gente torni

la sera, stanca, solo per crollare

nel sonno dismemorico

e scappi la mattina a lavorare

lontano, dove solo ci si sfianca

a fare cose che ci fanno male.

Ora il paese è tutto

in questa lotta per tenerlo vivo,

in questa scossa forte

di bene che gli diamo – ancora:

e intanto l’acqua passa,

ma a noi non passa mai – non va

mai a buon fine il gesto

pieno di chi lo ama: è contro-

corrente, oggi, aver cura

di ciò che è caro – è controproducente

stare dove la terra

ti trema nelle mani, a carezzarla.

Il paese ormai non si ricorda

più di niente e nessuno,

l’hanno messo a tacere

in un ospizio lontano lontano:

si va a trovarlo, a volte, come andare

in visita a un malato terminale;

eppure tocca a noi,

adesso, ricordare:

ricordarci di tutto,

di lui, di noi, di essere –

di essere la vita tra le case,

di andare più lontano delle strade:

di fare fuoco intorno al cuore, amarci

come legna che arde – a riscaldare.

(01/10/2011 – scritta di getto, sull’onda di un comune sentire, dopo aver letto i versi di Antonio D’agostino pubblicati su Comunità provvisorie, a cura di Franco Arminio: http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2011/10/01/poesia-delle-sei-del-mattino)



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3 pensieri riguardo “ma chi provvede alla comunita?

  1. eppure tocca a noi,

    adesso, ricordare:

    ricordarci di tutto,

    di lui, di noi, di essere –

    ———
    si è proprio così.
    è uno scritto toccante questo.

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