e adesso?

come immaginavo il primo incontro di terrascritta è stato straordinario. il nostro andare dietro il paesaggio non è un delirio lacale, è qualcosa che fanno in tanti  da molte parti, è qualcosa che farinelli considera l’unico punto di partenza dopo la fine della modernità. qui abbiamo qualcosa da aggiungere, abbiamo la paesologia.

e allora non ci resta che continuare a fare il nostro discorso. non c’è bisogno di retoriche, di auto compiacimenti, non c’è bisogno neppure di evocare l’esistenza delle comunità provvisorie. semplicemente c’è da continuare il lavoro….

e la prossima tappa è il sette aprile a bonito, dalle 17.00 in poi….

è un appuntamento importante, per definire la nostra presenza nella rete.

intanto grazie di cuore ai comunitari presenti ieri a bisaccia, praticamente c’erano quasi tutti. vorrei però ricordare qui un’assenza per me dolorosa, l’assenza di elda. credo che le cose dette da farinelli s’incrociano profondamente con il suo pensiero. come ho detto mille volte è lei il fuoco centrale della nostra esperienza.

p.s.

scriverò un pezzo per il manifesto sull’esperienza di ieri. sarebbe bello intanto leggere qui le vostre considerazioni. usiamo questa settimana come una settimana rifondativa.

 

 

15 pensieri riguardo “e adesso?

  1. la mia assenza ieri a terrascritta, caro Franco , è stata particolarmente costosa in termini morali nei confronti del mio paese e della paeosologia e se mi permetti anche nei tuoi confronti .Spero che questo periodo particolare possa avere favorevolemte termine, come tu sai.
    Vedere le prime foto della pila dei Serroni e voi riuniti con il fiato delle vacche mi ha dato sensazioni che onestamente ho difficoltà a descrivere.Per me che faccio di mestiere il medico veterinario e che pratica una certa dimestichezza in questo campo ,vedere letterati , poeti, geografi , giovani, discutere di geografia dell’orlo, di paesaggio e di terracarne in una stalla , su una balla di fieno mi ha sconvolto. Per la prima volta vedo questo cose per me rivoluzionarie,forse l’unica rivoluzione possibile, quella che viene dalla terra e dalla carne e dalla clemenza e dall’ascolto del paesaggio.Bravo Franco e bravi quelli del GAL cilsi . Io sto con questa rivoluzione anche con quel poco che purtroppo posso dare in questo momento. un abbraccio a te e tutti i comunitari.
    Angelo Castelluccio

  2. a.s. giornata memorabile, ieri. grande ospitalità e grande cibo, indimenticabili il soffritto ed il pane.
    ____________

    “La paesologia […] offre una chiave innovativa per individuare la dimensione locale come soggetto e oggetto dell’azione di governo.
    Infatti, pone al centro della sua indagine i territori in carne ed ossa. Che non stanno dentro alle mappe che li rappresentano e ancora meno nei confini amministrativi, che pure ancora oggi pretendono di perimetrare l’azione delle “autonomie locali”.
    La paesologia non assegnerebbe mai le sponde opposte dello stesso corso d’acqua a province o addirittura a regioni differenti! […]”

    Risuona in questo testo il tema di fondo esposto ieri dal prof. Farinelli (grande qualità intellettuale unita ad una squisita disponibilità all’ascolto): l’obsolescenza delle mappe e la paesologia come paradigma di una nuova ‘geografia’,…

    … E’ il testo del mio intervento al seminario di grottaminarda del gen 2010. Con tutto il disgusto che si può immaginare e turandomi il naso mi faccio due complimenti.
    __________________

    p.s. c’eravamo QUASI tutti, ieri. molto bello!

  3. ho partecipato a metà giornata ed è stato meraviglioso. mi piace molto questa nuova formula “andare dietro il paesaggio”, è azzeccatissima. mi è sembrato di rivedere lo spirito della prima ora, con i comunitari leggeri come piume. la masseria e il verde intorno erano il luogo inevitabile. grazie

  4. Lioni, 01 Aprile 2012= ore 15:45

    Cari amici, tutti,
    quando s’incontrano cuori spalancati si tocca la speranza, si sente un flusso di pensieri e di affezioni che disincrostano la coscienza e viene voglia di avere il fiato più lungo per sostenere idee e convincimenti, per produrre il meglio dal punto di vista artistico e si riazzurra il cielo dell’affetto e l’amicizia.
    Siamo la “terra-scritta” e siamo sempre più consapevoli del fervore civile necessario per indirizzare e raddrizzare la storia, per contrapporci alle scempiaggini dell’epoca moderna disastrosa.
    Il nuovo millennio è nel voltapagina e chiede questo nuovo umanesimo fatto a conto e ragione con onnipresenti e acute criticità, sorveglianza geografica, con saggio e onesto governo economico atto a perequare e armonizzare sviluppo e crescita sociale. In poche parole, dobbiamo abbandonare la “politica politicata”: quella dei satrapi spietati, incolti, ignoranti, privi di idealità e che ci hanno amministrato adottando la logica mafiosa.
     Dobbiamo combattere la mafiosità della politica in ogni dove e non essere più prede di queste sacrileghe coscienze.
     Dobbiamo procedere per problemi negando acqua e sapone alle coscienze sporche della politica, cioè a chi impunemente ci ha derubato dei sogni e dell’avvenire dei nostri figli.
     Abbiamo bisogno di riconoscerci in una nuova “humanitas” per essere baluardo a difesa alla nostra dignità e se ci vogliamo i ritrovare fratelli tra fratelli.
     Abbiamo bisogno urgente di sentire e condividere il meglio per il bene comune, per traguardare e raggiungere nuovi orizzonti stando insieme perché solo insieme potremo condividere gioia e felicità.
     Abbiamo bisogno d’amore e solidarietà e dobbiamo essere intenzionati ad approdare nella coscienza degli altri, di confessare il nostro limite di essere diversamente abili di fronte a chi ci scuote con la bellezza e la luce della poesia, e a chi ci inietta l’incanto per essere “comunitas”.
     Abbiamo bisogno di vederci, incontrarci, di esporre la nostra sensibilità a palati che sanno ricordare il gusto prima del il pasto delle idee.
     Abbiamo bisogno di congiungere e coniugare una morale comune in un andare sostenuto per custodire terra, aria, acqua.
     Abbiamo bisogno di parole che hanno senso e che lo diffondano altrove come il suono di una campana per ritrovarci fuori dal buio e insieme ad altri che hanno saputo suonare altrove e che non si stancano di chiamarci.
     Abbiamo necessità dei sorrisi innocenti dei bambini di Fabio e di considerare il loro latte materno e quello delle mucche mansuefatte della “Fattoria ai Serroni”.

    Vi abbraccio tutti con gratitudine sapendo che siete validi riferimenti del mio andare, vostro Gaetano Calabrese sincero e che non manca di mandare una carezza da occhi a occhi a Elda.
    = Post scriptum =
    Non sono iscritto a facebook (spero si scriva così) e vorrei vedere le fotografie di ieri; per piacere, qualcuno me le può mandare in formato jpg? lascio qui la mia e-mail:
    gaetanocalabrese(chiocciola)tin(punto)it, grazie 🙂

  5. sono state giornate dense, la lucidità di farinelli è stata un meraviglioso regalo, ci stiamo appropriando di nuove chiavi di lettura, (sicuramente qualcuno le aveva già) nuovi strumenti, riusciamo a generare connessioni tra le parole e i fili d’erba: guardiamo le nuvole con i piedi ben piantati atterra!…..sarà vero che ” nessuno potrà dire cosa saremo” ma io ho la sensazione che saremo migliori se saremo così…vi abbraccio tutti. grazie a tutti. grazie franco ( e con questo li comprendo entrambe)

    ps: faccio i miei complimenti al Leev Harmin per le musiche del film di Franco Arminio che nonostante la poco felice qualità della proiezione tiene potentemente insieme la narrazione del nostro incantevole paesaggio.

    1. caro Vincent Paraback,
      ora che anche tu hai la chiave, non ci metterai lo stesso tempo per imparare a infilarla nella toppa?

      p.s. attenzione, nel portachiavi che ci ha lasciato il prof. Farinelli c’è anche la chiave della soffitta per riporvi Latouche…

  6. E’ interessante capire le ricadute e le evoluzioni politiche e quindi economiche della messa in soffitta del concetto conseguenziale di spazio e tempo e del nesso causa -effetto. Spero di poter esserci per il tempo necessario per comprendere e per compenetrarmi nella nuova geografia (che essendo tale è anche economica, politica, commerciale e così via).

  7. caro luca, tutti i sistemi di government locale sono impostati su base territoriale, cioè su un paradigma geografico (la mappa) che non funziona più…
    E’ tramontato il mondo della celeritas e ci dobbiamo tenere il mondo organizzato per assessorati con giurisdizione su un pezzo di territorio?
    ci dobbiamo rassegnare al delirio di avere in provincia di avellino 120 assessori alla cultura?

  8. a me la cosa che ha colpito di più della giornata di sabato è stata la sensazione di contentezza che c’era nell’aria. molto più di quella che si respira nelle sagre o nelle feste patronali. ci si può allietare anche con la grande cultura.

  9. … ma perché puoi dire che sabato non c’era la sagra e non c’era la processione? comunque sia, mi piacerebbe paresse alla tua sagra del futuro…

Rispondi a paoloAnnulla risposta

Scopri di più da Casa della Paesologia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading