guardare le cose che sai
e poi sistemare il libro
andare col pensiero oltre la decrescita
sentire un peso sullo stomaco
pensare alla morte
aver voglia di uscire
per paura di stancarmi troppo
prima di uscire
scriverti.
la via la verità la vita
sono le cose che mandavi
è in questo mio guardare
e sognare un giorno che non c’è mai stato
io e te e quelle immagini
e le formiche e il mare
e camminare nella terra
e guardare il cielo
accarezzare le nuvole
accarezzarci
andare dentro i cimiteri
piangere molto
e senza motivo
ridere
cercare le rovine
uscire dal mondo
farlo insieme
ridere delle nostre follie
dei nostri tradimenti
giocare coi pensieri
scioglierli nell’acido
prendere il corpo
seguire le ossa.
questo vagheggio con te,
una dolce infelicità commossa.
t’ho amata troppe volte per non amarti più. t’ho amata una sola volta: troppo poco per non amarti più.
Lasciarsi andare
cullarsi
amarsi per amare
chiudere i dolori nel pugno
di una mano
farne volare le carezze immaginate
mischiarsi fra le vie
senza cura della folla
trovarvi il silenzio
che il tuo cuore chiede
inghiottire la durezza del nulla
da cui scappi
sciogliere la lacrima
che reprimi
non contare i passi
per non avvertirne la stanchezza
arrivare fino in fondo al precipizio
e gridare suoni non più sordi
e liberare la farfalla dagli spilli
e diventare criniera del cavallo
e poi morire
vorrei abbandonarmi all’amore,
completamente,
come fosse niente.