diario invernale/ 3

Quel tempo e questo…..

Leggendo i versi di Rocco Scotellaro penso alla mia infanzia, cominciata quando il mondo contadino stava finendo. Ma forse ho fatto in tempo a sentire qualcosa che si sforzava di resistere, di non cambiare.E allora adesso mi viene in mente quel tempo e questo, le loro differenze. Penso alla vampa del focolare, penso alle nevicate notturne, alle mattine in cui la neve rimpiccioliva le finestre. Il paese di adesso è raggiunto dalle immagini che calano dalle antenne. E nel computer vedi quello che puoi vedere ovunque. La vampa della tua esistenza non sembra più salire da un luogo ma solo dal tuo corpo.

Nessuno pensava al paese e meno ancora alla comunità. Il pensiero era per le cose, la stella, il mezzo litro di vino, gli uccelli, il fumo, il cuore delle madri, la polvere e la pece, le scarpe, le scope, la sera, il vento e la neve, l’albero e la fontana. Il paese non discorreva di se stesso, l’orizzonte era chiuso. Oggi tutto è aperto, squarciato, la forma di ogni cosa è appoggiata su una ragnatela di parole.

 



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Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

Una opinione su "diario invernale/ 3"

  1. leggerti rafforza in me quel sentimento sconosciuto che è la nostalgia per il futuro, come se sapessi già da ora che sarò più in là in una casa ai margini di un paese ai margini della lucania. ad esempio san costantino albanese. ho già la nostalgia di quel che avrò, il profumo della legna che brucia e la musica di julio sagreras da imparare.

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