Natale
Stamattina ho fatto gli auguri
a un gregge di pecore asini e capre,
il gregge che scende ogni inverno
dai monti fra Parma e La Spezia,
spingendosi lento e gentile
fino alle rive di Po, alle golene
dove nevica raro e il ghiaccio
rimane per poco e sottile.
Intorno, campi fradici e canali ripieni,
il campanile dell’antica abbazia,
il fienile distrutto del Borio,
l’airone che fa i suoi volteggi:
anche a loro ho fatto gli auguri,
mentre in faccia sentivo cadere
gocce di arsenico e sabbia,
una pioggia di vita che nasce e che muore
nell’attimo stesso in cui viene,
la gioia improvvisa di un’aria pulita,
che subito ammoscia e sconfina
al di là di quei pioppi sbattuti
dal forte scirocco marino.
Auguri a tutti quelli che stasera proveranno la vergogna di entrare nel supermercato perchè hanno poco da spendere. Un abbraccio. Il bambinello è con voi.
perché ringrazio della vicinanza
http://speaksick.wordpress.com/2013/12/30/un-dono-allanno-nuovo/