auguri da giovanni zilioli

Natale

 

Stamattina ho fatto gli auguri

a un gregge di pecore asini e capre,

il gregge che scende ogni inverno

dai monti fra Parma e La Spezia,

spingendosi lento e gentile

fino alle rive di Po, alle golene

dove nevica raro e il ghiaccio

rimane per poco e sottile.

Intorno, campi fradici e canali ripieni,

il campanile dell’antica abbazia,

il fienile distrutto del Borio,

l’airone che fa i suoi volteggi:

anche a loro ho fatto gli auguri,

mentre in faccia sentivo cadere

gocce di arsenico e sabbia,

una pioggia di vita che nasce e che muore

nell’attimo stesso in cui viene,

la gioia improvvisa di un’aria pulita,

che subito ammoscia e sconfina

al di là di quei pioppi sbattuti

dal forte scirocco marino.

Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

2 pensieri riguardo “auguri da giovanni zilioli

  1. Auguri a tutti quelli che stasera proveranno la vergogna di entrare nel supermercato perchè hanno poco da spendere. Un abbraccio. Il bambinello è con voi.

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