frammenti del 4 maggio

stamattina ho fatto campagna elettorale a casa i mia, scrivendo 15 frammenti che forse smentiscono l’idea che fare politica allontani dalla vita lirica. provate a chiedere il voto con questi versi. non si sa mai.
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frammenti del 4 maggio

1
La nostra missione
è di morire, ma prima ancora
è stare attenti, lavare il nostro corpo
nel mondo, lavare il mondo
nel nostro corpo.

2
La politica è scaltra,
governa sulla miseria del mondo.
La poesia è ladra,
ruba un poco di miseria al mondo.

3
Il poeta non è un datore di lavoro,
quando veramente si dispera
diventa un datore di speranza.

4
Gli abbracci che fanno luce
nelle ossa.

5.
Non c’è posto 
nella mia vita 
per la poesia.
Tutto il posto 
è per la poesia.

6
I luoghi qualsiasi
le persone qualsiasi
sono gli ultimi miracoli.

7
Alcuni mi chiedono se ho un programma
per elezioni europee.
Se ci penso, se veramente ci penso,
potrei dire che è restaurare
l’immenso, ritrovare quella pressione
che ci teneva nel giorno,
noi e gli altri
e le cose intorno.

8
Fra poco sapremo 
se fu vera gloria
portare in giro il sogno
di una política lirica,
di una comunità mirabilmente 
provvisoria.

9
Comincio a scrivere
quando la punta del coltello
è rivolta contro il cuore.
Scrivere è la festa della ferita.

10
Parlo alle pecore, 
alle vacche,
mi commuove la luce,
il respiro delle cose non viste,
ma è ancora delle donne
e degli uomini
la mano che ci può raccogliere,
l’occhio che ci può avvistare.

11
Per cominciare a scrivere 
ci vuole un errore.
Mi chiedo quale errore
ha fatto Dio
prima di fare il mondo.

12
Non vi preoccupate,
non potrò trattenere il vostro voto,
non lo chiudo in banca.
Andate a cercarlo sotto un albero,
nelle vecchie che si addormentano 
da sole.

13
Facciamo poca resistenza
all’ingiustizia,
poco ci occupiamo
di rinunciare ai nostri beni.
Andiamo avanti
doniamo le nostre vertebre
ai passanti.

14
La vita smette di morire
quando ci parliamo davvero.
si sente se ci parliamo davvero,
la faccia somiglia a un bicchiere
d’acqua.

15
Vedere un seno all’alba,
sentire che c’è una preghiera
tra la terra 
e il sole 
che la illumina.

Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

Una opinione su "frammenti del 4 maggio"

  1. I poeti sono rari come certe mattine di aria tersa dove vivo, i poeti sanguinano e nessuno vede non ne dovrebbero nascere piu,’troppo dolore .Non e’un merito essere poeta e’una condanna.

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