Sinistra italiana va bene. Ma che sia una sinistra lirica, che non sia la sinistra degli aperitivi. E che non sia l’ennesimo esempio di turismo della poltrona. Dunque subito una mossa semplice, la politica delle mosse semplici: nessuno che ha avuto cariche pubbliche può averne ancora. Si parta dal fare spazio agli altri. E poi si parta dalla lingua. Abbiamo bisogno di conflitto e di anima. Ci vuole impegno, un impegno che non esclude lo sguardo verso il cielo. La questione è teologica, non soltanto economica. Allora ci vuole una sinistra mistica, non una mistica della sinistra perduta. Se si è perduta vuole dire che così doveva essere. Siamo in un secolo fatto di piccole epoche che cambiano ogni giorno. La sinistra deve essere un uovo fresco, non un vitello surgelato. La sinistra deve avere un sapore di alba, di operai che vanno al lavoro, di gente che prega, di persone che usano il loro corpo per drenare un poco di dolore dalla pozzanghera dell’attualità. Impegno e attenzione, più che il mercato dello sdegno. Tenere insieme la vocazione al dettaglio e alcune categorie universali. Bisogna essere percettivi e metafisici, ma il tutto in maniera semplice, non fumosa. Esempio: stop al consumo di suolo, ecologia radicale, lotta alla mercificazione globale, cura delle economie locali. Mettere nella politica qualche furbizia in meno, qualche incanto in più. Sognare e aiutare gli altri. Solitudine e comunità. Combattere l’autismo corale prima di pensare a Renzi, a Grillo, a Salvini. Darsi cura di accendere focolai nella realtà più che nel virtuale. Ormai la gente ha paura di incrociarsi, si sta abituando ai contatti in rete. In mezzo alla strada siamo tutti fuggitivi. Ridare fiato agli incontri nei luoghi, aprire luoghi per incontrarsi, ascoltare musica, leggere poesie. Creare delle sezioni per fare anima, questo è il compito della sinistra italiana. Mettere a lavoro i ragazzi e aiutare i vecchi. L’egoismo è un equivoco, piccole salvezze provvisorie vengono solo dalla passione, dall’ebbrezza. Dunque non una sinistra rinsecchita, ruminante, diffidente. Una rete di piccole comunità gentili, amorose. L’amore per la politica passa dall’idea che l’amore è il cuore di tutto. La sinistra mistica deve rinunciare alle sue vecchie truppe, logore e confuse. Non è la spartizione del buio il compito, ma piccoli allevamenti di luce. Dunque non la solita assemblea fondativa a Roma. La sinistra mistica deve sapere di altipiani più che di palazzi romani. La vita è una grande avventura se si costruisce senso e bellezza partendo dalla solitudine di ognuno. Rilke più che Togliatti, Scotellaro più che Fassina. Ecco la questione, un partito che non si faccia ingoiare dall’attualità. È vero che la politica è un mercato e bisogna vendere un prodotto, ma bisogna che ci sia anche qualche altra verità. Il mondo è sempre quello che è e anche gli occhi con cui lo leggiamo, è quello che ci danno e quello che diamo. Cristo per fare i suoi miracoli si è fatto mettere in croce. Una sinistra spirituale ci serve, non una sinistra clericale. Non ci serve l’opportunismo di un partito che governa senza passioni: questo è il Pd adesso. E non ci servono oppositori finti, questo sono Salvini e Berlusconi. Sanno benissimo che Renzi fa i loro interessi o almeno lo sanno gli italiani arricchiti che vogliono difendere la loro ricchezza. La sinistra italiana di cui c’è bisogno guarda il cielo e la terra, è accanita nella difesa dei deboli, ma costruisce una nuova idea di economia, di bellezza, di comunità. Politica e poesia intrecciate ogni giorno, in ogni luogo. È un lavoro per anime nuove. Molti lo stanno già facendo. Non stanno in Parlamento e non è importante che vadano in Parlamento. C’è un fare luminoso che accade sui margini. La sinistra italiana deve essere la federazione di queste esperienze.
PER UNA SINISTRA LIRICA
Pubblicato da Arminio
Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli. Visualizza più articoli
Non sono d accordo! Credo che chi cerca ora di realizzare una snistra diversa , lirica , come dici tu, ora sia Renzi e le persone che con lui stanno lavorando co energia ed entusiasmo x costruire un mondo migliore . Bisogna pero x capirlo non ascoltare i media , i giornalisti e tutti coloro che remano contro!
Il movimento Possibile è perfettamente quello che tu descrivi.