Nella mia vita sono salito infinitamente sul banco degli imputati, ma l’accusa era sempre la stessa: narcisismo. Ci sarebbe da disquisire sulle sfumature linguistiche si danno a questa condizione, da ego ipertrofico a incapacità di uscire da se stessi, ma la sostanza è sempre la stessa. Bene, il narcisismo è una condizione né buona né cattiva, dipende dall’uso che ne facciamo. Nessuno rimprovera a un cardiopatico la sua malattia e lo stesso accade a chi soffre di asma o di psoriasi. Non sta a me dire se faccio un buon uso del narcisismo, ma è il caso di specificare che si tratta di una sorta di prerequisito del lavoro di uno scrittore che scrive come scrivo io. Io scrivo col mio corpo, anche quando parlo di un paese parlo sempre del paese attraversato dal mio corpo o del mio corpo attraversato dal paese. Lo scrittore non è migliore degli altri esseri umani, è semplicemente uno che ha dei problemi col mondo e cerca di raccontarli e fa di questo racconto la ragione della sua vita e se gli va bene anche il suo lavoro. Si può dire a uno scrittore che fa libri brutti, non si può discutere sul combustile che usa per scrivere.
appunto sul narcisismo
Pubblicato da Arminio
Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli. Visualizza più articoli