Molte case hanno la siepe intorno
e le sedie da giardino fuori,
ma il paese non c’è.
Una volta c’era solo qualche palazzo
e un grumo di casupole e pagliai,
ma il tutto formava un paese,
piccolo o grande che fosse,
aveva una sua misera identità, un suo sapore,
perché le persone prima che abitare una casa
abitavano un luogo.
Ora ognuno ha piantato la sua reggia,
preferibilmente in periferia,
per tenersi lontano, per dire sto qui,
ma vorrei essere altrove.
Chi resta nei paesi
più che abitarli li svuota.
Pubblicato da Arminio
Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.
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