Luigina ha scelto di vivere sempre in primavera, è stata una scelta fatta per amore. Luigina indossa una gonna e solo una camicia, mai una giacca, mai un paio di calze. Luigina ritornò a scuola da adulta e ripiegò il suo grande corpo in un banco dell’ultima fila, lo fece solo per amore ma nonContinua a leggere “La seminatrice”
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confessioni di un paesaggista
di fabnig Oggi sono nelle mani di Giovanni. Anni prima sono stato nelle mani di Antonio, padre di Giovanni. Prima ancora ero nelle mani di Giovanni, padre di Antonio e nonno di Giovanni. Sono passato da una mano all’altra come un testimone, e ogni generazione è stata un giro di pista. Conosco la loro terraContinua a leggere “confessioni di un paesaggista”
chiusa per lutto
Qui la scomparsa è una macina, è sempre al lavoro, ora d dopo ora sgrana e schiaccia come chicchi di grano gli ultimi superstiti delle tribù dell’altopiano. I mangiasale I pizzafredda I senzasangue I cristonuovo I malopelo I buttafuoco I cacafoglia I cecauncino I beccafichi fabnig
Micro-radio-bio-grafie
di Fabio Nigro Il pub ha chiuso. Quando entro Luciano sta smontando le assi del soppalco. Per stasera questo non ci sarà più, mi dice. Sul bancone chiavi inglesi e trapani si alternano a bicchieri e bottiglie. Se ti piace qualcosa, portala via, mi dice. Sopra una mensola in cima alla scaletta che portava alContinua a leggere “Micro-radio-bio-grafie”
La Luna e i Calanchi – Programma
ieri sull’altura
le frasi magre di fabio nigro
In Francia i paesi catari furono distrutti per aver coltivato un’eresia. Qui sopravvivono i paesi dei catarri, sterili ad ogni utopia. Qui anche il nero trova posto tra i colori dell’arcobaleno. Qui si coltiva l’infedeltà al proprio futuro. Qui le strade giocano a scacchi con le frane. Qui il paese si appoggia alla bora comeContinua a leggere “le frasi magre di fabio nigro”
miniature di fabio nigro
È uno zio d’America. Sono decenni che vive a New York, ma in fondo non ha mai lasciato il paese. Visitiamo il cimitero. Si ferma davanti alle tombe, legge il nome e mi racconta com’è finita. Aveva tre anni e ingoiò una scatola di aspirine. Il fratello giocava col fucile da caccia del padre. LaContinua a leggere “miniature di fabio nigro”
qui
di fabio nigro Il paese è un cane che fa la guardia all’altopiano, io vivo qui. Qui bisogna imparare a camminare con le orecchie. Qui i venti da sud annodano i pensieri e piegano l’umore. Qui l’inverno ha coraggio e scrive con stile il suo romanzo, da settembre a maggio. Qui se Cristo si èContinua a leggere “qui”