nazionalizzare il vento

molto all’ingrosso la mia proposta è questa: nazionalizzare il vento. pale eoliche in gestione ai comuni, a parte quelle installate da aziende locali. per farlo è semplice, togliendo gli incentivi le aziende non hanno più interesse a tenerle. a quel punto passano ai comuni, lo stato rimette gli incentivi e i paesi con le pale, almeno quelli, sono salvi…..franco arminio

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Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

Una opinione su "nazionalizzare il vento"

  1. Sono d’accordo IN PIENO. Potremmo tentare di fare una petizione, diffondere il messaggio argomentandolo anche dal punto di vista “economico”: magari il vento, come l’aria, non sono elementi che si possano “nazionalizzare”, ma gli enti locali potrebbero comprendere facilmente che se un investimento del genere è fruttuoso per “qualcuno”, è bene che ne assumano il governo anziché cedere superfici (e conseguenti rischi per la tutela ambientale, e conseguente conflittualità con le comunità locali) in cambio di royalties, con cui poi non sanno che fare……

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