ad Aliano ho visto un’altra crepa

di

Bruno Vaglio

 

Ad Aliano è emersa un’altra crepa, che forse è la crepa del mondo d’oggi, lo scarto che c’è tra quello che  vorremmo essere e quello che siamo diventati. Siamo una umanità su cui incombe più di tutto la paura. Sono venuto ad Aliano per guardare in faccia chi ha capito l’imbroglio e vuole venire al frutto di se stesso. Aliano per una giornata tra i calanchi e tra i piccoli giardini di boîtes dei vicoli è stato invaso da un cesto di frutta rotolante. Ognuno di noi era li per spargere e cogliere eteri profondi.

La crepa senza argilla di Aliano l’ho sentita quando, durante i parlamenti, si è cominciato a esporre di più i fiori. E’ stata l’occasione per capire meglio il carattere della paesologia. L’ordine della politica non trova pascoli adatti in questa disciplina fatta per non essere parlamentata.

Ho visto l’antinomia in qualche paesologo di troppa volontà, ma poi la sera tra i vicoli tutti aperti sui calanchi è tornata l’idea che possiamo farcela a capirci.

Per me la paesologia è una modalità di avvicinamento ai luoghi e agli altri attraverso il frutto di se stessi.

Non snaturiamo la paesologia. Il vero impegno sarà questo.

Questo pensiero anche per chi dubita dell’ “impegno” di Franco, ineffabile, e criticabile, custode dello spirito della paesologia.

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