metto qui alcuni frammenti di un libro in costruzione. la scelta è apparsa su LA DIMORA DEL TEMPO SOSPESO
Entra nel mio corpo
con la lingua.
La lingua che fa luce
non quella che dice.
*
Che strana materia è un corpo.
Che piacere
stare con te sotto un albero
e vedere zone lontane del mio corpo
tornare a casa.
*
Forse, almeno per me,
tutto comincia adesso.
Ma tu dirai che è troppo tardi
ed è la vecchia storia
che ognuno è in un suo tempo
e forse il mio corpo
non avrà più la compagnia
del tuo
che lo accompagna a scuola
e gli toglie il cappotto.
La neve che vedono i bambini
non è la stessa che vedono
gli adulti.
*
L’amore che ci diamo
ci avvicina alle montagne
agli animali
agli sconosciuti che di notte
ci stringono la mano.
*
Pensare che Dio ti abbia detto qualcosa
che non ha mai detto a nessuno.
Pensare che tu mi cerchi
per non farmi credere più a niente
che non sia sconfinato.
*
Piegarsi a una fontana
e sentire l’universo che trema
noi e le foglie
noi e l’occhio della vacca
noi e i giorni puliti
in cui parlavamo sotto
un albero.
*
Amo il tuo fegato, le costole
la milza, amo il canto muto dei gomiti
la minuta allegria delle ciglia,
amo più di tutto
il fuoco enorme
che tiene aperti gli occhi.
*
Fragile e fortissima,
casta e troia,
infima e immensa.
Abbiate cura di incontrare
chi non sta nel mezzo.
Cercate gli esseri estremi
i deliri, gli incanti.
*
Insegnami a tacere.
Da anni provo a radunare il mondo
in un pugno di parole
a raccoglierlo come fosse la pelle
di un vecchio animale.
*
Ti voglio vedere
come voglio vedere le mani
di mio padre morto.
Ti amo e la prova è questa:
mentre ti penso
abbraccio
i morti di tutti i cimiteri.
*
Quando parlavi
il mio corpo era carne
a bocca aperta.
Io dal tuo corpo aspettavo
le parole
e continuo ad aspettarle.
Siamo qui non per vivere
ma perché qualcuno deve parlarci.
FRANCO ARMINIO