LETTERA SU UN LIBRO

care e cari,
il mio libro si avvia alla quarta ristampa. è un miracolo per un libro di poesie nell’italia di oggi e direi anche in quella di ieri.
ma io non mi rassegno alla soddisfazione dei librai che mi dicono: “abbiamo venduto tutte le cinque copie che avevamo e ne abbiamo ordinato altre cinque, per un libro di poesie va benissimo”.
Non mi rassegno al fatto che la poesia debba essere considerata un prodotto marginale a prescindere. La poesia, non solo la mia ovviamente, è una cosa sempre più necessaria nel mondo che è venuto e dunque bisogna leggerla e leggendola si cambia l’atteggiamento degli editori e anche quello dei librai.
Perché le poesie devono stare nell’angolo più nascosto delle librerie se la poesia è la lingua al suo massimo livello di intensità?
La risposta è scontata: dipende dalle vendite. E allora la vita della poesia dipende da noi, da nessun altro.
Ecco perché non mi rassegno. Ecco perché sto andando in giro in ogni angolo d’italia a presentare il mio libro e lo farò per tutto l’anno.
Non mi rassegno neppure all’idea che un libro debba vivere un mese.
E non mi rassegno all’indifferenza della politica, all’ignoranza programmatica di chi fa politica. Nelle tante lettere che mi sono arrivate in queste settimane manca completamente la politica. Per ora posso dire di aver avuto interesse solo da alcuni sindaci, direi che arriviamo a cinque. Bisogna denunciarlo questo disinteresse e lo faccio perché non riguarda solo me. Io penso che si amministra meglio se si legge poesia. E forse si fa anche meglio il medico, l’ingegnere, l’avvocato.
La cosa che colpisce di più è la totale latitanza dei politici del movimento cinque stelle. Non mi è mai capitato una volta, dico una volta, di incrociarne uno a una mia presentazione. Non mi è mai capitato di avere un messaggio rispetto alla lettura di un mio libro. Lo dico perché temo che la cosa valga anche per altri scrittori. Lo dico aspettando con piacere qualche smentita a questa mia nota…..dunque se c’è qualche esponente politico che ha letto il mio libro si faccia avanti…..(intanto una vocina mi dice: guarda che non leggeranno neppure questo post, mica lo hai scritto sulla prima pagina di repubblica? perché un politico dovrebbe frequentare la tua nicchia su fb?)
saluti a tutti
bisaccia, due aprile 2017

Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

7 pensieri riguardo “LETTERA SU UN LIBRO

  1. Caro Franco, hanno già la loro musa ispiratrice di odio e di rancore verso qualcosa e qualcuno, perennemente ispirati!

  2. Sono rimasto folgorato dalle sue poesie, signor Arminio; ne ho letta una per caso in Internet e ho dovuto comprare subito tre suoi libri, per fame. Sento che in giro c’è fame di questa sostanza di cui sono fatte le sue poesie, una sostanza che ha molto a che fare con le profondità dell’Essere. Le sue poesie sono alimento per l’Essere. Molte poesie mi ricordano gli Haiku giapponesi, che amo. Molte sembrano scritte da un inconscio che riesce a superare le barriere degli Io ingombranti a cui la nostra Società consente una vita comoda e agiata, da usurpatori, a spese dell’Essere, Proci nella casa di Ulisse. Invece le sue poesie riescono nel miracolo di fare un ponte che mette in comunicazione gli inconsci nonostante gli impedimenti frapposti dai nostri Io. Il mio Sè oppresso ha tratto forte giovamento e conforto dalla lettura delle sue poesie.

    PS: Mi sono avvicinato al M5S, ma poi ne sono fuggito, inorridito, dopo che i falchi hanno fatto fuori le colombe, nei vari territori locali. Manca a mio avviso un movimento in cui la mitezza sia elemento qualificante e non, come sempre finora, handicap. In M5S i miti si sono fatti da parte (è ciò che sanno fare meglio), o sono stati indotti a farsi da parte, e i gruppi locali ora sono in massima parte gestiti da ultras facinorosi. Lo Spirito degli albori si è perso, la colomba è stata indotta a volare via. Questa è la mia lettura della situazione di ciò che è successo e succede nel M5S, avendone fatto parte fin dagli inizi. La latitanza dalla poesia degli attivisti 5 stelle si spiega così: se sono ancora 5 stelle, allora non sono in contatto con il loro Sè, ossia con quell’organo senziente con cui si possono sentire le poesie che lei scrive. Chi invece riesce a sentire le sue poesie, per la stessa sensibilità che lo caratterizza, dopo tutto ciò che è successo al M5S, non può esservi rimasto ancora dentro. Spero che il prossimo successo di “Effetto Parma” di Pizzarotti si trasformi presto in un “Effetto Italia” sotto cui i miti dissidenti possano riunirsi.

  3. io non lo vorrei che i politici si interessassero al tuo libro, amministrare sembra sempre meno utile, quasi una malattia

  4. Caro Franco, faccio parte di una bella realtà politica, a Crotone, del movimento 5 stelle. Mi dispiace che ci sia “latitanza dei politici del movimento 5 stelle”, per quello che può valere, io, ultima ruota del carro del meet up di Crotone, sono una tua affezionatissima lettrice: ho partecipato al festival di Aliano, ho appoggiato con entusiasmo il progetto della casa della paesologia, mi sono emozionata con le tue poesie e i tuoi libri, ma sempre in silenzio, non mi sono mai presentata e non ti ho mai scritto, nonostante la mia profonda ammirazione nei tuoi confronti. Ho pensato spesso di chiederti di organizzare un incontro a Crotone, ma per timidezza non l’ho mai fatto. Sarebbe bellissimo!

Rispondi a Alessandro GeccheleAnnulla risposta

Scopri di più da Casa della Paesologia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading