AQUILAVENTU

È il paese delle vedove. Non ci sono maschi, non ci sono bambini, non ci sono ragazze. Ci sono solo vedove tra i sessanta e i novant’anni. È un paese dove si piange molto e le lacrime vengono immesse nella rete idrica. È un’acqua molto buona per i calcoli renali. Non a caso una multinazionale ha fatto sapere al sindaco di volere comprare tutte le vedove di Aquilaventu. In paese c’è fermento. Al centro della piazza campeggia un grande striscione: Nessuno tocchi le nostre lacrime.

Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

Una opinione su "AQUILAVENTU"

  1. Triste il paese dove nessuno aspetta il tuo ritorno
    Dove non battono campane il mezzogiorno
    Dove non c’è potere né governo
    Dove la sera è fredda e pare inverno
    Dove il domani è solo un altro giorno
    Non un geranio sul balcone sdorno
    Non profuma di pane buono il forno
    Non guarda avanti né all’intorno
    Non ha più orgoglio e non ha scorno
    Triste il paese dove nessuno fa ritorno

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