terrascritta

sono molto contento delle cose che ho detto ieri a giugliano e stasera a benevento. e ancora più contento di come le ho dette e della bella attenzione che c’era. a furia di stare nel mio paese della cicuta mi scordo che qualcosa la paesologia sta smuovendo. è una piccola rivoluzione silenziosa e i rivoluzionari spesso restano appartati, ma sono destinati ad incontrarsi.
segnatevi questa data: 31 marzo. ci sarà il primo incontro di terrascritta, con il geografo franco farinelli. sarà nel cuore dell’Irpinia d’oriente, masseria ciccarelli, contrada serroni, agro di bisaccia

più avanti spiegherò il senso dell’iniziativa, che prevede quattro incontri, firmati parco letterario f. de sanctis

p.s.

l’incontro di caserta credo che sarà rinviato. ci vedremo comunque presto in irpinia.

senza incontri nei paesi

rischiamo di diventare un blog letterario come tanti

armin



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11 pensieri riguardo “terrascritta

  1. …ma dei rinvii unilaterali di questo mitico incontro di Caserta, di cui ci si scopre frequentemente passivi protagonisti, è possibile conoscerne le ragioni? Giusto per essere, almeno, attivi protagonisti nelle personali valutazioni dell’utilità a parteciparvi, se “unilateralmente” dovesse finalmente arrivare l’imput a parteciparvi “comunitariamente”.

  2. il giorno 11 saremo comunque presso l’Ofca. Presenteremo in libro di Moresco (sarà presentata da Moresco anche “Stella d’Italia) e apriremo un dibattito sulle tematiche che riguardano il territorio di terra di lavoro. sarà un modo il nostro per scambiare pareri , idee . Metteremo in esposizione i nostri narcisismi creativi. siete tutti invitati. ciao 🙂

  3. mario nessun rinvio unilaterale,ma la presa d’atto che non c’era molto entusiasmo, e neppure tu lo hai manifestato quando è comparso l’invito. insomma. si fa quel che si può con chi c’è. non siamo pagati da nessuno, come sai. caserta è lì e lì l’undici ci saranno comunque i cari amici delle pianure

  4. Caro Franco,, venerdì scorso ho parlato con Raffaele Cutillo. Come da tua richiesta,. l’incontro dell’undici è stato rinviato. Decidi tu la data e fagliela sapere, a lui e a tutti noi.

  5. Era un incontro, non ci sono entusiasmi da dimostrare, solo date ed orari da rispettare. Non credo debba, oltre a programmare, ri-programmare e ri-ri-programmare la mia presenza, anche preoccuparmi di rinnovare il mio entusiasmo quotidianamente, al fine che tutti gli organizzatori non cedano alla depressione…neanche io sono pagato, e per essere “il datore di me stesso” …è tutto dire!
    Consiglio: prima di “richiedere rinvii” di cose rese pubbliche, rendi prima pubblica l’intenzione di volerlo fare. Potresti avere sorprese.

  6. mario ma non era un incontro istituzionale e non abbiamo disdetto il giorno prima. era un incontro basato sull’entusiasmo, materia delicata, volatile….

    1. …se intendi il tuo di entusiasmo ..la prossima volta avverti. Perché di solito, ai volatili entusiasmi propri si collegano le pazienze altrui. Immateria assai instabile.

  7. = 7-3-2012, ore 14:20 =
    salve, amici, sia pure frettolosamente, vi dico in proposito:-)
    – se per aderire ad un incontro, a una manifestazione, se per partecipare a un confronto non ci sono chiari temi e le modalità di partecipazione e, se in particolar modo, ognuno si tiene tutto in testa specie chi ha la bontà di voler essere organizzatore-protagonista si verifica uno smarrimento psicologico e uno si chiede se andando e partecipando, anzi con la volontà di essere lì per donarsi ed esporsi, gli può capitare di essere escluso, di non essere opportuno, di trovarsi nella scaletta sbagliata degli intenti e degli scopi;
    – capisco che chi organizza ha una fucina di idee e incontra le difficoltà di finalizzarle ma comunque bisogna dirle e presentarle queste idee (se si crede sottoporle a un franco dibattito) cosicchè ognuno possa arguire quale sarà il ruolo con la cosciente modalità partecipativa condivisa.
    – se, poi, ognuno crede che il legnetto dell’altro serva solo ad un altro caminetto e allora è meglio che facciamo scampagnate serene e tranquille, è meglio che ci prendiamo uno spazio di lentezza e beviamo in compagnia un bicchiere di vino;
    – io credo che a caserta bisognava andare per essere coprotagonisti reagenti e colagulanti in e per altre problematicità a confronto, per avere e dare opportunità di riflessione e per manifestare questo immane bisogno di parlarci, di essere nell’amicizia.
    un saluto nel perdono a tutti, gaetano.

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