Carosino 2012: una Sagra deturpata

Quando, un po’ di tempo fa, parlai delle sagre di paese ne avevo in mente alcune in particolare. Fra queste vi era la Sagra del Vino che si tiene ogni anno a Carosino, in provincia di Taranto, ogni fine agosto.
Come nelle feste dei Castelli romani, anche qui, in questo paese caratterizzato dalla produzione dell’uva e del nettare che se ne ricava, c’è la fontana della piazza principale che, come per magia, fa scorrere vino anziché acqua.
Ricordavo gli anni passati: la piazza del paese e le vie circostanti illuminate a festa, gli angoli in cui, per rinfrancarsi, si potevano mangiare i piatti tipici locali: la classica ‘parmigiana’ di melanzane, il purè di fave, le famose ‘friselle’ condite col pomodoro fresco (un piatto antico, genuino e povero, ma tanto nutriente della tradizione contadina).
In ogni punto potevi trovare banchetti in cui veniva offerta liberamente una degustazione del vino delle diverse case produttrici del posto: era una celebrazione dei sapori autentici, di una memoria agreste e semplice di una volta.
E poi la piazza, in cui il profumo del vino si spandeva in tutti gli angoli, dolce, appassionato, come un richiamo ai ricordi ancestrali della terra.
Certo, come in ogni cosa di questo mondo, se non si eccedeva, si poteva trascorrere, solo ed unicamente, una serata diversa, in allegria, in compagnia della famiglia o dei pochi amici sinceri.
Quest’anno sono tornato ed ho subito notato qualcosa di diverso: una lunga coda di persone ad un ingresso transennato attendeva di pagare un biglietto di entrata, la qual cosa era, per me, già una novità.
Quando arrivo gli addetti mi spiegano che c’è un concerto tenuto dal complesso musicale che va per la maggiore. A dire il vero non ero venuto per il complesso, ma per la Sagra del Vino, ma ci passo volentieri sopra. Il complesso viene dal profondo nord: non è il primo né l’ultimo nella storia delle feste di paese, dai lontani anni 60; tuttavia mi sovviene, con piacere, che un po’ di tempo fa ho assistito alla festività ‘gemella’ di questa nel paese immediatamente vicino, San Giorgio Jonico: qui, al posto della ‘band’ del momento, suonava un gruppo locale folcloristico, con canti popolari ed anche arie che parlavano della lotta contadina. Devo dire che quella serata fu, per me, assai piacevole.
Una volta all’interno mi trovo davvero smarrito, disorientato: per agevolare lo spettacolo musicale la festa è stata allestita a ridosso dello stadio e non in piazza. Dappertutto vedo banchetti che arrostiscono carne, kebab e salsicce: il fumo è insopportabile.
Ora, in una sagra di paese queste cose ci sono sempre, lo ammetto: ma oggi sembra che la facciano proprio da padrone e non so spiegarmi il perché.
Cerco, guardandomi intorno, i banchetti dei piatti locali. Alla fine, grazie a delle indicazioni, li trovo, ma sono ridotti ad uno solo e nascosto perfino.
La stessa sorte è toccata alla degustazione del vino: una sola azienda ha resistito, ed è quella dell’Azienda Vinicola DANIELE MARINELLI.
Assaggio, finalmente, con piacere, il loro nettare e poi chiedo spiegazioni di tutto questo.
“Gli anni passati era la Sagra del Vino…” mi rispondono cortesemente “Ora è diventata la Sagra della salsiccia…”
Aggiungono che, per un disguido nell’apertura del rubinetto della fontana, quest’anno il vino non è zampillato come doveva e per la maggior parte è andato disperso nelle fogne: questo, personalmente, lo ritengo una cosa gravissima.
Caro Sindaco, cara Giunta Comunale, capisco che i vostri tentativi siano stati fatti a fin di bene, con lo scopo di attirare quanta più gente possibile. Ma la Sagra del Vino è già un evento, e non ha certo bisogno di personaggi celebri per fare da calamita: basta il buon vino del paese.
Per questo vi dico, con stima ed affetto: tornate indietro. Recuperate la Sagra del Vino di una volta, con la sua atmosfera magica ed irripetibile che solo la naturalezza e la spontaneità può dare e vedrete che la gente vi premierà riconsegnando al paese il suo decoro.

5 pensieri riguardo “Carosino 2012: una Sagra deturpata

  1. La Sagra del Vino di Carosino, così com’è, mantiene una struttura che si è andata articolando nel tempo, evolvendosi negli anni come un pretesto proprio per “superare” quello che veniva vissuto come un limite della sagra: l’essere solo una sagra. Per motivi di sicurezza, poi, negli ultimi anni il consueto (purtroppo) concertone finale si è spotato lontano dalla piazza, dalla fontana, dal cuore pulsante di Carosino, lasciandone scoperti i vuoti, le aritmie, i malfunzionamenti.
    Da Carosinese quel che più mi afflige è che questo modo di fare la sagra rappresenti davvero una diffusa volontà popolare, una preferenza per la spettacolarizzazione, un debole per l’evento amplificato anche se imitato.
    Rivolgersi al Sindaco e alla Giunta chiedendo di “tornare indietro” significa chiedere all’Amministrazione il coraggio di rompere con un habitus consolidato in tanti anni.
    Mi unisco all’invito perché lo condivido, perché credo anche che ci sia una precisa responsabilità nella crescita culturale del paese nel mandato di una Amministrazione Comunale, e perché credo che sia stata già colta, accolta e pensata. Piccoli eventi di qualità come può essere la rassegna di poesia* che si è tenuta in primavera a Carosino e che il Comune ha sostenuto, o il recupero di tradizioni popolari in termini sia di occasione di socializzazione e festa che di mestieri e riti da parte di un gruppo di giovani carosinesi, questo e altro dimostrano nel loro piccolo che la direzione è stata intuita e che sul territorio le potenzialità ci sono.
    Percorrere questa strada non è semplice, ma è possibile.

    *http://www.parlatediluce.it/

    1. Il fatto che questa tua risposta, così articolata, così ricca di tanti dettagli che a me che non sono del posto, seppure tarantino, possono essere sfuggiti mi fa ben sperare. Te lo dico perchè vedo una visione talmente chiara, lucida e al tempo stesso tanto socialmente e politicamente ben fondata. Non è vero, come sento dire da tanti pessimisti, che non si può cambiare, quando si è arrivati ad un certo punto: cambiare si può, perchè c’è della gente che ci crede, della gente che si interessa della cosa pubblica, persone meravigliose, lasciamelo dire, come te. E sono certo che ce ne sono tante altre. Mi sembra di respirare aria pulita, fresca, dopo tante altre parole che siamo costretti ad ascoltare e che ci vengono propinate senza poter reagire. Brava Sabrina. Sono con te, con voi, per qualsiasi iniziativa.

      francisallenby@yahoo.com

    2. Cara Sabina, mi ha fatto male leggere le prime righe della risposta che mi hai mandato. Tuttavia la spiegazione c’è: la politica è in crisi dappertutto quaggiù, e Carosino è, come tanti paesi, come tante città, lo specchio di questa crisi che ci sta coinvolgendo e ci sta procurando tante sofferenze. Ho ricevuto con molto piacere il tuo invito e sarò lieto di essere lì a Carosino per questa iniziativa. Mi piacerebbe anche conoscervi tutti, se sarà possibile. Tienimi informato, per piacere, per la data precisa e, per maggior sicurezza, ti prego di scrivermi al mio indirizzo di posta elettronica: francisallenby@yahoo.com. Aspetto tue notizie. Ciao da Francis

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