non è una sezione

questo blog non è una sezione di partito. non ci sono minoranze e maggioranze. comunità provvisorie è un’intuizione poetica  con una precisa paternità. il sottotitolo recita “blog della paesologia”.  forse è il caso di cambiarlo in “blog paesologico di franco arminio”.il compito non è di fare il pieno di frequentatori, ma di avere uno strumento per diffondere la paesologia da parte mia e da parte delle persone che hanno lo stesso interesse. più chiaro di così non si può dire.
la dimensione collettiva del lavoro paesologico è quanto mai viva e non ha bisogno di costruirsi su vecchie logiche di consenso e dissenso. la novità è proprio questa: io non sono il leader di un gruppo. ci sono delle emozioni e delle azioni che posso produrre io o altri. il resto è fumo.

franco arminio

Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

8 pensieri riguardo “non è una sezione

  1. Non è una sezione di partito ma è partito che somigliava a una sezione.
    tanto è vero che c’era un titolo sopra al sottotitolo e alludeva ad un nome collettivo (per di più al plurale…) .
    Ora non ci sono più le maggioranze ma c’è un padre.
    Il percorso avrebbe dell’inquietante. fortunatamente fa solamente rirere.

  2. “e così, colui che distrattamente se ne partì un giorno dalle aule finisce per trovarsi per puro presentimento a percorrere di chiaro in chiaro i boschi dietro al maestro che mai si era dato vedere: l’Unico, quegli che chiede di essere s…eguito per poi nascondersi dietro la chiarezza.E al perdersi egli in questa ricerca può capitargli di scoprire in una rientranza del terreno un luogo segreto che raccolga l’ amore ferito, ferito come in ogni volta in cui va a raccogliersi”
    M. Zambrano

    la paesologia per me è una possibilità non mistica di entrare nei “chiari bosco” delle nostre realtà complicate e rumorose “un altro regno che un’anima abita e custodisce”…nulla di determinato,di prefigurato, risaputo…un luogo e tanti luoghi aperto e allargato dal solo nostro passaggio.Unico fine è solo quello di andare a vedere e spingersi sino al limite senza voler costruire dimore o definire radure ma ricreare sentieri interrotti…in quanto cammino della ricerca umana che sono aun tempo via e sviamento,avanzamento e smarrimento.Per il resto non ho nulla da dire ….o da percepire..Non credo di essere chiamato adare risposte immediate o aresponsabilità “in diretta”.Non mi interessa più lo spazio della filosofia politica o della sofistica politica …la vita buona,bella e giusta della politica ancora mi intriga.A questo proposito noia siamo sempre in difetto…il nostro debito alla vita è infinito.A me come il follle di Nietzsche mi piacerebbe vivere il tutto in un tipo di amicizia,sempre modulata ai bordi del suo contrario, di chi ama la solitudine e si prefigge lo stesso il compito di condividerla, di chi ama il silenzio perchè ha imparato asue spese qaunto corrompe la parola anche l’amicizia e cerca nelle parole il respiro sottinteso di un silenzio più della spiegazione di un sentimento o una passione……una amicizia senza ‘fraternità’ o amore , senza uguaglianza e reciprocità per non rinunciare per nessun motivo alla propria singolarità di spirito libero….”….amici, non ci sono amici!” non ci sono amici gridò il saggio morente;
    ” nemici, non ci sono nemici! ” grido io il folle vivente…..Nietzsche……

  3. se questo è il giusto e condivisibile compito della comunita provvisorie…allora forse non c’era ancora spazio per verderosa (che ho piacevolmente rivisto domenica alla lettura della gualtieri), della gatta, i due luongo, bavaro, ventre, vespucci e altri, pur nella diversità di sensibilità e caratteri? la mia è solo una domanda

  4. vorrei essere il chiaro e diretto possibile.Io mauro orlando ho tutto l’interesse e la voglia di continuare non a discutere ma a vivere l’esperienza di “comunità provvisorie” così come Franco Arminio intende continuarla con tutti quelli che si sentono interessati ed hanno la voglia di fare questa esperienza.Non ritengo utile ,anzi sento con un certo fastidio, “rese di conti” non dovuti o far parte di gruppi vecchi e nuovi in lotta per egemonie o poteri che non ci sono e non ci saranno.Questo è stato il mio atteggiamento e la mia scelta nella prima esperienza di Cairano senza la necessità di dover demonizzate o responsabilizzare a senso unico le persone che ne avevano determinato la connclusione. Non giustifico la scelta di riportare a livello privato (email) un discorso che forse poteva limitarsi allo spazio pubblico del blog senza accanimento terapeutico o per detrminare laedeschip o gruppi di influenza.Riconosco in franco il punto di riferimento culturale per continuare la mia esperienza nei futuri gruppi o comunità provvisorie che si andranno formando nelle esperienze concrete e ,al punto in cui siamo, ritengo di dover precisare espressamente che ritengo negativo pensare a qualsiasi forma di organizzazione o istituzionalizzazione sic stantibus rebus.Riservo alla mia intelligenza e sensibilità capire quando non dovessi sentire libero ed accettato nei gruppi di nuova fromazione e fare le mie scelte di conseguenza. Dopo Cairano ho dovuto fare una scelta di interrompere anche esperienze e pratiche amicali perchè mi sentivo colpito e tradito nella mia sincera disponibilità personale…in questo ultimo caso non mi ritengo offeso ma non vorrei incorrere in equivoci di nessun tipo sul piano pubblico e quindi curare le amicizie nello spazio privato…..
    mauro orlando

  5. Il primo pensiero è per il corpo arminiano, sia quello scritto sia quello reale, in fondo non c’è differenza.
    Questa sera nel vecchio giardino della piazza ero solo. Il libeccio si è svenato in un grande tramonto.
    Tornado a casa ho incrociato Mario, aveva una sigaretta tra le dita e mi ha chiesto:
    _ Hai d’accendere?
    _ No, non fumo.

  6. paolo cosa c’è da ridere se uno afferma che comunità provvisorie è un’intuizione con una precisa paternità? vogliamo collettivizzare il tuo albergo o la tua cava. le cose vanno avanti. è appena nato un gruppo per raccogliere le fotografie. i ragazzi avevano messo il mio nome e lo ho fatto togliere, perchè in qual caso l’idea veniva da loro. la faccenda è molto semplice. io no sto qui a smussare a mediare non so bene neppure tra chi. chi non ama la paesologia se ne può tranquillamente andare ad amare altre cose. la questione è semplice, mi ha irritato il fatto di voler essere trascinato di corsa in complicazioni che non mi posso concedere. tu hai delle simpatiche uscite, ma questa di oggi la sento un pò di cattivo gusto

  7. … dopo aver fatto presente una settimana che c’era un titolo sopra al sottotitolo, et voilà!, quello che stava sotto è salito sopra e quello che stava sopra è andato sotto.

    complimenti per il raffinato innesto nella migliore tradizione borbonica (“facite ammuina”) degli immortali principi rivoluzionari appena appena attualizzati (libertè, egalitè, paternitè).

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