un cervo

una lettera di chiara besana

un amico ungherese mi raccontava che le guardie forestali del suo paese qualche giorno fa hanno ucciso un cervo e quando l’hanno aperto nella carne hanno trovato una pallottola finlandese, una estone, una bielorussa, una polacca e infine la loro, una pallottola ungherese: il cervo era arrivato vivo fino a lì, fino ai loro boschi. era un maschio bellissimo.
bisogna andare avanti franco, bisogna andare avanti finché le nostre zampe ce la fanno a correre nei boschi.

Pubblicato da Arminio

Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli.

Una opinione su "un cervo"

  1. Il cervo siamo noi:ognuno si porta conficcati nella carne e nel cuore delle pallottole;alcuni non ne sentono troppo il peso e vanno ancora incontro ai giorni:ad altri ne basta una per crollare nello schianto che finisce e che chiude nella sera la prospettiva del domani. Schivare le pallottole serve a poco;meglio saper correre il rischio ed essere un bersaglio,purchè il colpo avuto sappia procurare sia la salvagurdia della propria integrità,sia un bello e forte contraccolpo.

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