“La poesia ci può permettere di navigare nel mare delle merci lasciandoci un residuo di anima, la poesia è la realtà più reale, è il nesso più potente tra le parole e le cose.” F. Arminio
………le parole sono lì pronte ,sempre giovani ,leggere, mobili,provvisorie e ruffiane,pronte a farsi violentare o violare con dolcezza…violenza e parsimonia ma anche ……ingabbiare in comode e accomodanti opinioni nella loro mutevolezza disimpegata e retorica o in pensieri conclusi per dare sicurezza agli uomini da sempre impauriti del chaos,molteplice,del divenire ,del diverso, del folle ….provvisorio percepire dei poeti….. io…..dopo averci girato a lungo intorno,giocato con passione ho cercato inutilmente….mai abusato se non nello stile … di sedurle non per possederle definitivamente nel timore di andare oltre (metà) con le ali incerate di Icaro alla conquista del sole ….scottante verità metafisica… ….. o fantasticare per una utopia liberatoria ma alla fine autoritaria,aristocratica e …..dogmatica….. ora sto cercando faticosamente di penetraci e viaggiarci dentro fin in fondo nelle sue pieghe, nei secreta,negli arcana …anche nelle crepe non per scoprire ‘in interiore hominis ….Veritas’ (di Principio) ma per sentirla….. percepirla la verità come provvisoria e momentanea….nell’istante percepito o vissuto dei “piccoli paesi abbandonati ,degli uomini soli , dei territori terremotati, devastati , violentati e lasciati ….quando nei momenti magici del mistero sembra che nella grazia della gioia e della gloria o nel dolce riscatto del dolore e o dell’abbandono….. si possa di nuovo sentirla diversa e mutata …la verità…. sentirla apparire nella sua concretezza e poi vederla ancora e tranquillamente ….scomparire allontanandosi inesorabilmente …. di spalla come nei films d’amore o d’avventura con una struggente melodia d’amore……mentre il pensiero logico impaurito continua a pensare di poterla verificare o confutare nei laboratori freddi della ragione della scienza o mitizzare nella ragione del sacro…… e la sua immagine…mi resta impressa nella retine che porta direttanmente e naturalemnte alla ragione percettiva o poetica del cuore ….. scansando gli “insipidi e mentali itinerari del turismo filosofico” o i “sepolcri imbiancati ” dei monoteismi autoritari…. sul sentiero del sogno,della fantasia, della poesia,della musica, del gioco sempre nuovo e sempre diverso che non porta da nessuna parte ma che porta……come nei parlamenti paesologici……
quando un emozione prende corpo nella parola,noi siamo la parola e nella parola si manifesta il vero. Ma ciò avviene quando il senso dell’emozione è così autentico che non può non assumere le proprie sembianze che in quella parola.Fare poesia è salire sull’altare della verità con il cuore in mano. Esso può sanguinare oppure languire nell’umido di sensazioni malinconiche o dolci e può essere irradiato di gioia. Nell’immediatezza della parola che sgorga da queste fontane del cuore,nasce la scintilla del vero che noi,e non sempre gli altri, riusciamo a possedere.