In Italia ci sono luoghi famosi in cui va tanta gente. A volte però questi luoghi hanno poco spazio. E non è bello starci dentro, è come se la bellezza diventasse un soffocamento. È una sensazione che ho avuto recentemente a Stromboli e a Procida. E in questi casi me la prendo col turismo. Ora mi sono fatto l’idea che il turismo è la peste del ventunesimo secolo. Forse semplicemente la peste è ognuno di noi, per come siamo diventati, siamo tutti degli appestati, onesti o disonesti, colti o ignoranti. La questione non è il mondo, ma siamo noi. Siamo colpevoli per i posti dove andiamo e per quelli dove non andiamo. La vera emergenza di questo tempo è l’antipatia degli uomini verso gli altri uomini. Il razzismo è la declinazione più pericolosa di questa antipatia. In verità è come se non sapessimo più farci compagnia. Una stretta di mano, mangiare un gelato assieme, passeggiare: è come se quello che facciamo non bastasse mai, come se avessimo sempre bisogno di fare altro. La peste siamo noi quando facciamo i turisti e quando stiamo a casa. Abbiamo riempito il mondo di miliardi di io e l’io ingrombra più del corpo, è come uno scatolone vuoto, pieno di parole vuote. E il mondo è senza spazio.
IL MONDO È SENZA SPAZIO
Pubblicato da Arminio
Nato a Bisaccia è maestro elementare, poeta e fondatore della paesologia. Collabora con “il Manifesto”, e "il Fatto quotidiano". È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, il festival paesologico ""La luna e i calanchi"". Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato scuole di paesologia (ne ha già svolto una decina in ogni parte d’Italia). In rete è animatore del blog Comunità provvisorie. E' sposato e ha due figli. Visualizza più articoli
Sono del tutto d’accordo. Non c’è spazio nel nostro mondo perché abbiamo contaminato tutto della nostra presenza. Non si trova una soluzione se non proviamo prima a fare spazio dentro di noi. Si accettano proposte per una via d’uscita…
A volte vale la pena di visitare l’interno di noi stessi.
Qianto spazio sconosciuto troveremmo !