In questo mio ritorno nell’Irpinia d’agosto non sento la tragicità compressa delle sorti non più magnifiche e progressive di un paese allo sbando e una periferia imbonita e morta nelle sue personali “piccolezze”.Sento troppi rumori di fondo e chiacchiericci pseudointellettuali agostani di chi ha scelto di ritornare dietro la scena riutilizzando un venticello di timorosa e velata “calunnia e rancore ” tanto cara alla pratica della “piccola intellettualità irpina” che si abbarbica ai”piccoli paesi” ,alla “microfisica dei poteri personali, locali” clericali e politici” impauriti dalle parole profonde e complesse per pigrizia e falsa coscienza da “sepolcri imbiancati di modernità senza anima”.Questo intervento poteva senza spocchia e con ironia essere titolato” piccoli intellettuali non …crescono” ma , si sa, lo stile ironico non è mai attecchito nelle piccole estetiche dei nuovi ed eventuali “intellettuali” irpini della “magna (parva ) grecia” nell’era “demitiana” ossimoricamente moderna e feudale assieme.
Le parole folli della poesia e dell”homo sapiens “ che ama rischiare in proprio senza perdersi nel “fare” che ama la leggerezza sacra ma anche poetica di ristabilire o ricreare rapporti umani tra esistenze concrete singolari- plurali. Il buon livello , la qualità , la ricchezza culturale e le articolate proprietà linguistiche di per sè non producono la qualità complessiva e la crescita della nostra esperienza comunitaria e non sempre sono prodotti del “narcisimo o autismo individuale. Troppa specializzazione, pragmatismo senza complessità comunque storpia e può anche uccidere!
Qualcuno ha scritto della nostra condizione di persone soggette alla Tecnica o alle tercniche pratiche incorrono in un pericolo esiziale:
Un giorno anche gli dei si sono ammalati per aver creato un mondo inferiore alle loro aspettative.
Anche il cielo è malato.Nel cosmo è nascosto un tarlo
Anche la luce è malata .
Anche il tempo è malato.
Anche la vita è malata anche solo biologicamente senza le pretese assolutistiche della teologia .
Malato è anche ‘il logos’ (scientifico ed umanistico)che in piccolo non riesce neanche a rimettere ordine nella babele culturale e linguistica di un semplice ‘blog’ di una ‘comunità’ per fortuna programmaticamente provvisoria.
Ognuno di noi così sensibile al generale e all’individuale assieme rivela nella pratica una indisponibilità anche solo percettiva per le determinazioni in cui l’individuale si concretizza e preso nei propri labirinti linguisici e logici trascura il generale anche quando solo traspare almeno come fine più immediato.
“Quando si dà una libertà caotica di determinazioni-come monadi chiuse e cieche- si assiste necessariamente alla loro polverizzazione che affoga in una sorta di libertà ideale e perfetta dove l’arte sprigiona tutti segni coniugabili arbitrariamente a che se con creatività, dove la letteratura descrive tutte le vite in generali,tutte le epoche e tutti i territori possibili e immaginari, tutte le coscienze e non la propria coscienza e la cura di sè, tutte le profondità e tutti i mondi perduti, dimenticati o ancora scoperti e offende il passato e il presente delle proprie facce e storie come grumi doloranti e zavorre fastidiose di piccoli enclaves culturali e labirinti ossessivi di maldicenza strapaesani , ipocondia civile, rancori non curati,.
ben camuffati di buonismo critico dietro una ripetuta nel tempo ed enorme quantità di messaggi che non comunicano più niente di sè e degli altri da sè, tante parole il libertà o per necessità senza parole che raccontano amori, gioie,dolori, sogni di persone in carne ed ossa.Parole a volte volutamente senza senso,senza discorso, senza natura, senza uomo senza un futuro e senza un attesa”.
A differenza degli dei,del cielo,della luce ,del tempo, del logos in generale questo stato di cose può tradurre ad ognuno di noi particolare la sua infermità,il suo conflitto,il suo dolore, la sua solitudine ,la sua gioia , il suo “piccolo … caos personale” insomma , in salute e creazione anche nel progetto quotidiano di costruzione in itinere di una semplice,limitata e provvisoria comunità.
E come Nietzsche mi chiedo e vi chiedo “c’è ancora del caos dentro di voi ? C’è ancora una stella danzante?”
Se non c’è ……createvelo……”piccoli intellettuali”, dei “piccoli paesi”, delle “piccole case editrici”,dei “piccoli pensieri”, “dei “piccoli sentimenti”, delle “piccole passioni” ,della “piccola irpinia”. Le cose morte e ripetute nel tempo bisogna avere il coraggio di lasciarle andare ….come un gesto di amore e di riconoscenza.A volte partire dall’oblio è anche scegliere cosa ricordare e abbandonare alcune esperienze non perché inutili ma per predisporsi a raccontare nuove storie che parlano di radici e non di identità.
mauro orlando
foto di guido giannini
Sai Mercuzio, angelo mio, anch’io come te HO VISTO COSE QUI IN CAMPANIA ……CHE
http://www.girodivite.it/Ho-visto-cose-qui-in-Campania.html
sai adesso più che parlare e filosofeggiare , e te lho detto un sacco di volte, devi fare l’angelo, e prenderti i tuoi richi incazzandoti divinamente oggi anche qui per essere tentato a fare cose anche discutibili……
“Cose per cui il Dio della biomeccanica se le farei io non mi farebbe entrare in paradiso, …e quindi non posso più rischiare di …avvampare anch’io con gli angeli per farli cadere…. né causare un profondo tuono riempendo le loro fabbriche di “replicanti” di gas, perché per errore del destino….. sono e spero di non essere l’unico “replicante” (clown) che ha realizzato nella sua evoluzione i sentimenti e quindi…… rischierei di bruciare anch’io con i roghi dell’orco.”
Gomorra? …si fuochi e lapilli……perchè adesso anche……”Io vedo, trasento, guardo, parlo, e così testimonio, brutta parola che ancora può valere quando sussurra: “è falso” all’orecchio di chi ascolta le cantilene a rima baciata dei meccanismi del potere. La verità è “spaziale” (parziale), in fondo se fosse riducibile a formula oggettiva sarebbe chimica. Io so e ho le prove. E quindi racconto. Di queste verità”…..fantastica!
Mercuzio, ora è venuto il tempo di insegnami a volare. Ci vediamo domani nella grotta mi sto costruendo le ali.
Venuta la moto del tempo, mi sono spuntate le ali. Saranno come quelle del mio angelo Mercuzio non più capaci di volare afflitte come sono da tutti i mali del mondo o pronte a giocare con la vita, la mia e darmi una nuova possibilità?
Devo provarci è più forte di me. Il mio clown acrobato prova per la prima volta a volare da solo senza più fantasia ma abbracciato dalle sue ali, proverà a spiccare il primo volo (d’angelo) per atterrare sulla luna.
Sono appena rientrato a casa dopo una settimana trascorsa in giro tra Barcellona e Marsiglia per fare due concerti, ma i motivi per cui lascio il mio commento è perchè sul mio computer ho trovato 245 lettere di persone che mi hanno scritto di cui la maggior parte con argomento inutile o che al massimo pubblicizzano qualche concerto, o spettacolo totalmente banale o del tutto inutile (roba da città). Allora mi sono incuriosito a leggere lo scritto di Mauro Orlando, persona che stimo moltissimo e che ho avuto il grande piacere di rincontrare questa estate al Lioni Jazz Festival in occasione del mio concerto e altre cose che ho fatto di cui scirverò in modo dettagliato la settimana prossima che sarò a casa. Ringrazio moltissimo Mauro per la sua partecipazione alla mia atività artistica, lo ringrazio molto anche per il suo sorriso e la sua presenza che ha certamente reso la mia performance più bella. Ebbene sì scrivo per dire a Mauro che lo stimo molto. Ma il motivo per cui scrivo è anche per raccontare a tutti che ho dentro di mè un mucchio di caos, anzi ci convivo quotidianamente e con esso facco i conti tutti i giorni. Spero di non approfittare della vostra disponibiltà e vi raconto una cosa di cui sono orgogliosissimo, sono partito il 24 agosto con mio moglie in macchina da Lacedonia per andare a fare un concerto a Marsiglia e siccome il 28 ne avevo un’altro a Barcellona ci siamo fermati 5 giorni in costa azzurra a girare tra le opere di Picasso di Cape di Antibe e lo studio di Paul Cèzanne a Aix – En Provance, concluso la parte dell’arte visiva che interessava a mia moglia mi sono dedicato a foto e registrazioni dello storico Jazz festival di Cape di Antibe che negli anni 60/70 fù il punto di riferimento di tutta la musica libera e creatività di tutto il mondo.
Io mi sono chiesto perchè devo girare come uno Zingaro – Ebreo (quale io sono e ne sono orgoglioso) per respirare l’aria della cultura e dell’arte contemporanea musicale e non, mentre continuo a vivere in una città (Roma) dove la cultura e le moderne arti sono relegate alla creazione di fenomeni e stars legate a partiti politici esclusivamente del P.D. Mentre sono immerso in questa riflessine che ogni tanto mi sovviene vengo raggiunto dai ricordi dei momentri vissuti a Lacedonia dove vado spesso per fare dei bellissimi “bagni di silenzio”, ma la settimana successiva al 15 agosto che ho trascorso quest’anno ho vissuto una settimana da incubo, ho subito l’intrattenimento più becero che la cultura televisiva sparge a piene mani ed ho pensato: ma è possibile che a Lacedonia la cultura dell’intrattenimento mutuato dalla televisione ha attecchito così tanto??? e siamo sicuri che non possiamo fare niente per allungare lo sguardo e le orecchie a chi vive a Lacedonia??? Possibile che questo paesello è così ridotto, basta dare uno sguardo al cartellone del nuovo teatro per rendersi conto che tutto o quasi è di cultura televisiva, l’estate è dedicata totalmente all’intrattenimento di derivazione televisiva, allora mi chiedo ma sono sicuro che Lacedonia è il mio paese???
Caro Pasquale, credo che Lacedonia (come Lioni, Cairano, Atripalda, Serino, Aquilonia, ecc ) sia veramente il tuo paese. Ho compreso in molti anni trascorsi a proporre e qualche volte pure a realizzare che non è che ci si possa aspettare molto, non è pensabile avere un plauso (qualcuno dice pure che è sbagliato chiedere il plauso). Verso Una cosa però è possibile ambire , e cioè sperare con concretezza che intorno a ciò che si prova a realizzare (come dici tu anche fuori dalla cultura televisiva) qualche persona possa un pò di più stringersi , ed abbracciarsi e – perdonami la citazione ligabuiana , che ora è televisiva ma a suo tempo quando io avevo 20 anni era coraggiosa – urlare contro il cielo.
Ti aspetto con i tuoi ragazzi della RusticaXBand nelle montagne della nostra Irpinia, allora ! martedì 30 agosto lancio ufficiale del programma di “Acqua Sonante” 😉 ti abbraccio.
caro pasquale
hanno appena bussato alla mia porta dei cittadini del piano regolatore (così si chiama il paese in cui abito).
volevano i soldi per fare una festa: giardino dei semplici e don baky più fuochi d’artificio.
non gli ho dato niente, gli ho anche rubato cinque minuti alla loro questa per dire che è una cosa assurda fare una copia sbiadita della festa del patrono, una festa che non crea nessun legame comunitario, ma si risolve nel pretesto per piantare qualche bancarella e fare un pò di struscio (nel caso improbabile che sia bel tempo).
bisogna congedarsi dal proprio paese quando si ostina a immiserirsi con le proprie mani.
triste e malinconico don backy . c’entra poco con le feste di piazza, se cultura televisiva deve essere che almeno la copino bene !
… allora invece di bravi professionisti, basterebbe portare qualche ‘troione’ tronista, un po’ di Oba-Oba, qualche disponibile “scosciata” che appare nel noioso meriggio televisivo, quei ‘santuomini e buonedonne’ degli “Amici di Maria”, poi ci ‘cade bene’ qualche reduce dall’Isola spalleggiato da chi nell’Isola vuole andarci. Mi scordavo che, considerata l’ambientazione in Irpinia, necessita l’apparizione di qualche ” ‘Contadino’ della Fattoria”; e affinché lo spettacolo sia completo ma non esaustivo deve esserci qualche scemo che aspira a diventare “Uno” (scemo) di programmi a coordinate cartesiane XYZ, i “procuratori” dei comitati-festa e le loro mogli ovviamente come giurati.
Spettacolo elettrizzante, adrenalina a fiumi, popolo gaudente e plaudente. Costi irrisori considerato che si vendono tutti per niente.
EnzLu
Qui è agosto e non manca la musica, ma il paese perde l’accordatura.