“…. mi ricordo di aver visto, durante la mia giovinezza, un clown del circo, che mentre eseguiva i salti più incoerenti nell’arena, indisturbato, e come se non fosse consapevole del suo insensato andare su e giù, suonava con un piccolo violino, nel più bel legato, il “Largo” di Handel,. Spesso mi sono trovatoa pensare negli ultimi anni a questo numero, nel senso più elementare “poliritmico”, ma anche schizofrenico: Il clown è divenuto per me un modello del comportamento giusto in una vita assurda” Gunther Anders
Un sorriso ai piedi di una scala. . . . Aspetto! http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/08/il-sorriso-ai-piedi-della-scala.html