ripercorrere l’Irpinia

Ripercorrere l’Irpinia facendosi guidare dalla cartoline paesaggistiche italiane pubblicate tra gli anni 1950/1960 è un viaggio nel tempo e nello spazio ricco di sorprese. I punti di vista delle cartoline, ricercati dai fotoreporter con una cura maniacale, ci spingono ad osservare un’Irpinia diversa da quella che abitualmente siamo abituati a vedere.

Vallata (AV) Piazza Vittorio Emanuele e monumento ai caduti. Confronto anni ’50 – anni 2000. L’immagine contemporanea è tratta da Google Street-View. La foto degli anni ’50 è di una cartolina d’epoca. Ricerca, editing e montaggio: (c) mario perrotta photographie 2011

Le cartoline del “dopo guerra” e della “ripresa economica”, rigorosamente in bianco e nero tranne qualche veduta artisticamente colorata a mano sui negativi originali, quando sono accostate alle immagini contemporanee lasciano l’osservatore perplesso e disorientato. Rari i casi in cui è possibile confrontare i luoghi e, quando possibile, prevale un senso di triste rassegnazione. La velocità e la dimensione del cambiamento hanno influito sul paesaggio e sull’ambiente urbano producendo, nella maggior parte dei casi, una irrimediabile precarietà ed una totale assenza di armonia e di qualità, sia estetica che funzionale.

Osservare le immagini dopo sessanta anni ci consente di accumunare i luoghi abitati ed i territori sotto una serie di elementi comuni: i nuclei storici erano arroccati sulle alture circondate da colline coltivate, negli spazi urbani lo studio prospettico dell’insieme era coerente con le esigenze dei residenti e la viabilità era costruita avendo cura dei versanti naturali e delle condizioni geomorfologiche. L’Irpinia e l’Italia, alla fine degli anni ’50, mostrano -attraverso una eccezionale ed unica rassegna fotografica- la propria secolare tradizione dell’abitare i territori in equilibrio con le risorse.

A partire dalla fine degli anni ’60, in corrispondenza del diffondersi della foto a colori, della motorizzazione di massa e dell’avvio dello sfruttamento intensivo delle risorse territoriali, si rompe definitivamente un equilibrio. Il terremoto del1980 harappresentato solo una potente accelerazione di un fenomeno che inizia qualche anno prima e che oggi mostra, in molti casi, i suoi tristi risultati.

mario perrotta

3 pensieri riguardo “ripercorrere l’Irpinia

  1. La Chiesa dei “Murticidd” è stata completamente cancellata. esistono altre cartoline d’epoca di Vallata in cui è possibile vederne lo sviluppo urbano, concentrato fuori dal centro storico, che dopo i vari terremoti è rimasto pressocchè invariato. con il raffronto con le cartoline storiche, stamapate nell’arco di più di un decennio, è però possibile constatare come la parrocchiale di San Bartolomeo abbia subito numerevoli rifacimenti, obbrobri, occorsi nel tempo (principalmente dopo i terremoti del ’30 e del ’62, e solo parzialmente dopo quello del 1980) che ne hanno completamente cambiato l’identità rispetto all’aspetto di inizio novecento.
    sarebbe interessante, come afferma Enzo, l’ideazione di una mostra itinerante.

  2. Il materiale per la mostra è in elaborazione. Il lavoro comprende la ripresa sul luogo per accostare le immagini dallo stesso punto di vista, oltre che un video documentario. La coppia di immagini presentata è solo una prima bozza di lavoro, a partire dalle risorse disponibili sul web e fino a pochi anni fa impensabili.
    mario perrotta

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