
[…]
così il foglio bianco:
modellaci tu un dio se sei capace
la pietra la cavi va via dalla statua
la pietra in di più
ma sul foglio le parole che vanno
cavate vanno scritte
vanno
o mettermi lì in amore
a scrivere le lettere che vanno cavate
per dirti l’amore
come ho fatto o non ho fatto finora
è come se il foglio alla fine avesse
due bambini che si respirano in bocca
ombra di destrudo
[…]
se c’è un mattino da carne, è questo.
la mia regia feroce da un luogo fasciato
lo sperma della rosa asfissiata d’essere
la mia camicia.
se c’è un mattino da carne, è questo.
spalla alle nostre culle, corvi illesi
– a matita –
suggeriti …
[…]
spogliami come l’isola degli uccelli che volano via
col mio occhio nel becco – necessariamente – va via
da questo ora che non servo di abbellire sgolandolo
/
io sono l’incontro / la vera sorpresa che ti precorre / il cielo
spostato l’ora avanti / la conchiglia di mare grosso che tieni
al collo / la pietra che prendi al volo dal cervello del vulcano/
e capace – senza sgomento – la sola di attraversarti il cranio
con una rosa
il blog : http://nevedicarne.splinder.com/home?from=0
pubblicazioni e biografia : http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2010-i/Lovisolo.html
dove attinga la parola mi chiedo spesso e capita che varchi la soglia del foglio di Paola
non un inizio nè una fine ma un andare un lasciarsi andare che rende libero lo sguardo
elina
Un giusto e doveroso omaggio a un’artista che ha ben inteso la lezione delle avanguardie ma dei cui stilemi non è schiava; che sa trarre immagini dalle parole e “parole” dalle immagini, le une e le altre inscritte in uno stigma: la ricerca del “poetico” nel dettaglio rilevatore, come nell’ultimo testo presentato, tutto costruito sui dettagli associativi che, sapientemente accostati, producono espressione/poesia di ottima fattura,anche forzando il livello letterale del significato linguistico :
“io sono l’incontro / la vera sorpresa che ti precorre / il cielo
spostato l’ora avanti / la conchiglia di mare grosso che tieni
al collo / la pietra che prendi al volo dal cervello del vulcano/
e capace – senza sgomento – la sola di attraversarti il cranio
con una rosa”
caro Salvatore , grazie a te ho scoperto l’affascinante mondo poetico di Paola.
Salve amici, Salvatore bentornato! Salve Paola, molto apprezzate le tue poesie, già qualche tempo prima Salvatore ci aveva messo al cospetto con la tua espressione artistica, starai bene insieme a noi, un saluto affettuoso a tutti, Gaetano.
ringrazio ancora Antonio. e ne approfitto per ringraziare qui Salvatore e gli intervenuti con i lettori tutti che mi hanno donato il loro tempo.
sul dove inizi la poesia: non credo- non so se abbia un inizio che possa davvero dirsi tale. idem per la fine,. credo che l’ incipit e la chiusa siano convenzioni. così come il tempo. “utili” a presumere un tot di riferimento almeno dimensionale(?). per me sono due vie di fuga che dissolvendosi in lettura possono vivere ancora e in chi scrive e in chi legge. si forma un cerchio: ecco l’ immagine di non appartenenza a punti di arrivo o di partenza. ho divagato. ne sono maldestra. grazie ancora davvero.
un caro saluto.
paola