luciano ed emanuele tonon

il 28 siamo da luciano. luciano ha perso il padre da non molto, michele citoni ha perso il padre da poco. emanuele tonon ha perso la madre e ce lo racconta in un libro. ieri sera ho letto solo trenta pagine, non so se andrò ancora avanti. sono un lettore irrequieto, ma tonon fa nel suo libro quello che pochi fanno: la dice tutta sulla sua vita. in realtà è molto difficile dirla tutta la propria vita. mi piacerebbe che emanuele tonon conoscesse il nostro luciano e poi michele citoni e tutti gli altri, conoscesse elda innanzitutto. la paesologia di cui qui parliamo è un parlare di paese provando a parlare di noi, delle nostre debolezze. e anche il nostro uscire è questo: andare in luogo a fare un lavoro di sartoria del paesaggio. il 28 a materdomini non andiamo a fare un pranzo tra colleghi, andiamo da luciano perché luciano è un sud mirabile che abbiano la fortuna di avere vicino, è un sud che non è partito e non è rimasto impigliato nel rancore di chi resta.

luciano parla poco ma pure lui la dice tutta la sua vita, come emanuele tonon nel suo bel libro.

armin

9 pensieri riguardo “luciano ed emanuele tonon

  1. Franco come al solito le tue parole toccano iil segno!Racconotano il senso del nostro vivere comunitario e il rapporto umano e l’amicizia…..che fortuna che ci siamo regalati con la nostra esperienza!. Perché la scelta comunitaria e paesologica e altruista e rivoluzionaria e l’amicizia in più ci permette di comprendere tutte le eccedenze di senso che in pubblico potrebbero apparire come segni di follia ,di idealismo,romanticismo ma in privato una possibilità di ascolto accogliente e generoso delle nostre intime verità e sentimenti. Per questo anche nella Comunità provvisoria si possono auspicare molte amicizie che possono corrispondere alle sfaccettature delle nostre anime che non possono essere svelate alla legittimità di custodire intimi segreti che altri segretamente custodiscono e coltivano. Le nostre azioni pubbliche e comunitarie non devono necessariamente cercare consenso, conforto o confidenze ma sviluppare la necessità di alterità e apertura nei ritmi intimi della nostra anima che non hanno voglia di perdersi nella solitudine dolorosa o nei rumori giubilanti, assordanti e omologanti del mondo. Per questo iogni nostro incontro è per sviluppare e non mortificare nella nostra esperienza comunitaria il sentimento e lo stato dell’amicizia per derimere e combattere la falsa alternativa tra l’anonimato o l’adeguamento nel pubblico e la solitudine dolorosa o gloriosa nel privato.Anche la dolorante morte nostra dei nostri cari diventa una risorsa per verificare amicizia e generosità nella convivialità di un pranzo che non vuole alimentare la nostra carne ma il nostro cuore e il pensiero…..
    io sarò con voi in spirito enon potete immaginare quanto mi dispiaccia……in amicizia comunitaria e paesologica
    mauro

  2. ..io non potrò essere con voi. Il 28, In mattinata, dovrò trovarmi a napoli dove arriva la figlia di mio cugino, fresca sposa, da Buenos Aires col marito in luna di miele a conoscere la terra dei nonni.. vi abbraccio tutti.

    1. ..scrivevo da casa di David..ed il messaggio porta la firma sua.
      Difficilmente riuscirò a sottrarli al pranzo e ai primi abbracci dei parenti e portarli a Senerchia.
      vi auguro di trascorrere una bella giornata.

  3. questa volta non mi è possibile, ma vorrei essere davvero lì con voi che non conosco ma so già di conoscere dopo aver letto e conosciuto franco armino. sarà per un’altra volta. porteremo ancora le immagini rubate alle nostre terre avare ormai di senso e sconquassare dal cemento. porteremo la nostra cocciuta voglia di rilevare le tracce dei nostri passi e quell’ostinata idea di franco arminio “deve esserci da qualche parte il modo di parlare alle cose, di entrarci dentro e di farle entrare dentro di noi.” vi saluto tutti ideali compagni di sentieri solitari. francesca

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