= Lioni, 5 Febbraio 2012, ore 20:20 =
Cari Amici, ho leggiucchiato un po’, ma non ho tempo per commentare.
Ho apprezzato le belle poesie di Antonio, Fabio e Franco, compreso l’articolo per “il manifesto” e, con la vostra benevolenza, scrivo di getto, alé 🙂
“Raccatto da un mondo lontano…”
Raccatto da un mondo lontano
pensieri rinvenuti dall’innocenza
di un tempo e cerco lo scampo
sotto la campana di vetro
dei ricordi in frantumi
dove barlumi
rigenerano scalpiccii
profumati di sudore
ma trovo un languore
in gola che morde le parole,
che sbiadisce volti e grida festose
tra affannosi respiri in salita
per scarrozzamenti
di tricicli in discesa
buoni per gimkane e capitomboli
tra lo sterco dei muli
sul nuovo lastricato,
insieme all’abbaiare
dei cani contenti,
così tutti insieme, convinti
di aver generato il vento
nelle giornate di primavera
fino all’indaco della sera
dopo le compassate sgridate della controra
del burbero Zio Emilio
e la doccia spruzzata a rate gentili
da donna Immacolata
con sguazzi teneri che erano carezze,
che ci facevano il fresco
della voglia di gelato sulle spalle,
chiazze di stagni minuti
nell’incavo scabroso
delle pietre della cunetta sottomuro
che desideravano d’essere levigate…
Cerco le ore gioiose della prima nevicata,
le guerre innocenti
fatte di mani arrossate,
di colpi e tuffi farinosi
in quel mondo lontano
e penso a quanta poca neve
ho adesso in tasca,
a come sono ben asciutti i miei calzettoni
senza più i pantaloni alla zuava,
a come gli anni – nella fretta degli affanni –
hanno cambiato non solo il mio volto,
ma anche le stagioni del calendario
condannando i bambini della Via Longa
a trent’anni di prigione
davanti al tabernacolo della televisione
che scruta per noi il cielo
minuto per minuto
per darci il meglio di una preoccupazione
fino a farci perdere il fiato
dei sogni…
Cari saluti nel perdono a tutti, vostro, Gaetano 🙂
poco fa ho tolto il pezzo che avevo messo qui e che era uscito stamattina sul manifesto. ormai gli articoli sui giornali hanno una resistenza di poche ore, alle undici del mattino la loro vita è già finita. dobbiamo fare attenzione a non trasformare questo blog (bellissimo) in una semplice passerella di testi. non è colpa di nessuno, ma dobbiamo fare in tutti i modi resistenza e cercare di tenere le cose. si sente quando le cose le teniamo, e si sente chi le vuole tenere. io sto lavorando venti ore al giorno al film e al libro di poesie, dopo il venti febbraio sarò di nuovo libero…..e vi vengo a cercare……
@ Franco e @ tutti gli Amici =
Carissimi, sono stato assente dal blog per problemi familiari e ho commentato per salutarvi nel perdono.
Adesso mi rendo conto di aver sbagliato totalmente per forma e sostanza.
Comunque: – Non capisco ma mi adeguo – diceva Ferrini in Rai Tivvù, trasmissioni di Renzo Arbore, perciò mi scuso per la “semplice passerella”.
Quanto “a tenere insieme le cose” ho cercato sempre di essere collaborativo e propositivo per le idee congegnate e che abbiamo avuto modo di discutere.
Vi risaluto nel silenzio della notte con la neve che cade, Gaetano.
Eccezionale.
A proposito di neve..ieri ho passeggiato per Avellino. E’ incredibile come davanti ai portoni del centro, davanti a negozi (in moltissimi casi) nessuno aveva provveduto a togliere nemmeno un cm di neve. Poi sono andato a Rione Parco, e a Rione San Tommaso e lì la prospettiva è “educativamente” cambiata: davanti al portone, davanti ai box, ai pochi negozi, i cittadini avevano provveduto a spalare, memori di quell’antico e magnifico spirito di adattamento e di comunità che solo nei quartieri più popolari e più consolidati della città può ritrovarsi
gaetano
il mio commento non era per niente riferito ai commenti alla mia poesia, era un riflessione generale che ho messo qui perché non mi sembrava il caso di farne un altro post
caro luca
la neve mette in evidenza tante cose.
noi da giorni teniamo l’immondizia in casa
e poi vedo davanti ai cassonetti un sacco di buste buttate secondo la vecchia idea che lo spazio della casa è sacro, quello esterno non conta niente.
la rivoluzione meridionale dovrebbe partire dalla distruzione di questo atteggiamento.
“e poi vedo davanti ai cassonetti un sacco di buste buttate secondo la vecchia idea che lo spazio della casa è sacro, quello esterno non conta niente.
la rivoluzione meridionale dovrebbe partire dalla distruzione di questo atteggiamento”
me piase
= Lioni, 5 Febbraio 2012, ore 20:20 =
Cari Amici, ho leggiucchiato un po’, ma non ho tempo per commentare.
Ho apprezzato le belle poesie di Antonio, Fabio e Franco, compreso l’articolo per “il manifesto” e, con la vostra benevolenza, scrivo di getto, alé 🙂
“Raccatto da un mondo lontano…”
Raccatto da un mondo lontano
pensieri rinvenuti dall’innocenza
di un tempo e cerco lo scampo
sotto la campana di vetro
dei ricordi in frantumi
dove barlumi
rigenerano scalpiccii
profumati di sudore
ma trovo un languore
in gola che morde le parole,
che sbiadisce volti e grida festose
tra affannosi respiri in salita
per scarrozzamenti
di tricicli in discesa
buoni per gimkane e capitomboli
tra lo sterco dei muli
sul nuovo lastricato,
insieme all’abbaiare
dei cani contenti,
così tutti insieme, convinti
di aver generato il vento
nelle giornate di primavera
fino all’indaco della sera
dopo le compassate sgridate della controra
del burbero Zio Emilio
e la doccia spruzzata a rate gentili
da donna Immacolata
con sguazzi teneri che erano carezze,
che ci facevano il fresco
della voglia di gelato sulle spalle,
chiazze di stagni minuti
nell’incavo scabroso
delle pietre della cunetta sottomuro
che desideravano d’essere levigate…
Cerco le ore gioiose della prima nevicata,
le guerre innocenti
fatte di mani arrossate,
di colpi e tuffi farinosi
in quel mondo lontano
e penso a quanta poca neve
ho adesso in tasca,
a come sono ben asciutti i miei calzettoni
senza più i pantaloni alla zuava,
a come gli anni – nella fretta degli affanni –
hanno cambiato non solo il mio volto,
ma anche le stagioni del calendario
condannando i bambini della Via Longa
a trent’anni di prigione
davanti al tabernacolo della televisione
che scruta per noi il cielo
minuto per minuto
per darci il meglio di una preoccupazione
fino a farci perdere il fiato
dei sogni…
Cari saluti nel perdono a tutti, vostro, Gaetano 🙂
M…E…R..A..V..I..G..L…I.O..S..A
che finezza.
poco fa ho tolto il pezzo che avevo messo qui e che era uscito stamattina sul manifesto. ormai gli articoli sui giornali hanno una resistenza di poche ore, alle undici del mattino la loro vita è già finita. dobbiamo fare attenzione a non trasformare questo blog (bellissimo) in una semplice passerella di testi. non è colpa di nessuno, ma dobbiamo fare in tutti i modi resistenza e cercare di tenere le cose. si sente quando le cose le teniamo, e si sente chi le vuole tenere. io sto lavorando venti ore al giorno al film e al libro di poesie, dopo il venti febbraio sarò di nuovo libero…..e vi vengo a cercare……
LIONI, 6 febbraio 2012, ore 01:26
@ Franco e @ tutti gli Amici =
Carissimi, sono stato assente dal blog per problemi familiari e ho commentato per salutarvi nel perdono.
Adesso mi rendo conto di aver sbagliato totalmente per forma e sostanza.
Comunque: – Non capisco ma mi adeguo – diceva Ferrini in Rai Tivvù, trasmissioni di Renzo Arbore, perciò mi scuso per la “semplice passerella”.
Quanto “a tenere insieme le cose” ho cercato sempre di essere collaborativo e propositivo per le idee congegnate e che abbiamo avuto modo di discutere.
Vi risaluto nel silenzio della notte con la neve che cade, Gaetano.
Eccezionale.
A proposito di neve..ieri ho passeggiato per Avellino. E’ incredibile come davanti ai portoni del centro, davanti a negozi (in moltissimi casi) nessuno aveva provveduto a togliere nemmeno un cm di neve. Poi sono andato a Rione Parco, e a Rione San Tommaso e lì la prospettiva è “educativamente” cambiata: davanti al portone, davanti ai box, ai pochi negozi, i cittadini avevano provveduto a spalare, memori di quell’antico e magnifico spirito di adattamento e di comunità che solo nei quartieri più popolari e più consolidati della città può ritrovarsi
gaetano
il mio commento non era per niente riferito ai commenti alla mia poesia, era un riflessione generale che ho messo qui perché non mi sembrava il caso di farne un altro post
caro luca
la neve mette in evidenza tante cose.
noi da giorni teniamo l’immondizia in casa
e poi vedo davanti ai cassonetti un sacco di buste buttate secondo la vecchia idea che lo spazio della casa è sacro, quello esterno non conta niente.
la rivoluzione meridionale dovrebbe partire dalla distruzione di questo atteggiamento.
Oggi l’altura è un cane immobile disteso pancia all’aria sotto la neve, sta godendo e si vede. Solo i suoi abitanti si agitano come pulci.
“e poi vedo davanti ai cassonetti un sacco di buste buttate secondo la vecchia idea che lo spazio della casa è sacro, quello esterno non conta niente.
la rivoluzione meridionale dovrebbe partire dalla distruzione di questo atteggiamento”
Sante, santissime parole…
Ora sull’altura c’è solo neve e poesia, è finito anche l’utimo sacco di sale.