DAL POEMA
“IRPINIA”
di ALFONSO GUIDA, poeta lucano, san mauro forte….
lo troverete ad aliano, a settembre, al festival della paesologia….
Sudo. Ma sento freddo. Una voragine.
L’immobilità delle ceneri. Anche il
pianto ondoso e nottivago. Scendiamo
sottoterra. Lì si incrociano gli astri,
le ferraglie numerose degli astri.
… Resta un cadere spento di coltelli,
di cucchiai. Le cabine telefoniche
partono, senza gettoni, per lunghe
tregue, per brucianti rintocchi. L’ordine.
La minaccia del sussurro craterico
che dorme in fondo ai bicchieri. Un brevilineo
pensiero arbustivo. Il fuoco indurisce
la terracotta dell’acquata. I polsi
sul grembo. Come a volere decifrare
preghiere il cui ritmo nasconde l’erba
di un nome suburbano, innaturale.
Le strade sono tutte calcinate,
morte. Altre gamelle di afnio al vento si
straziano perché, essendo vuote, sanno
cosa vuol dire il riaversi affannoso
da un lungo temporale deserto. Ma
forse un seme, un freno, una marmitta. Ostello
del granoturco ai varchi. Alloggio dei fossili.
la parola poetica che cercavo… notevole scavo, notevole uso delle parole come attrezzo..