…..a cesena il titolo è :CIÒ CHE CI RENDE UMANI…..poesia filosofia arti

di mauro orlando

«E ciò basti per descrivere la triste condizione in cui l’uomo è realmente posto dalla nuda natura, benché abbia la possibilità di uscirne, possibilità che risiede in parte nelle passioni e in parte nella sua ragione» .

 

Così scrive Hobbes nel Leviatano nella prospettiva di delineare il senso della politica moderna come esperienza prioritaria  dell’uomo.Per altre strade, viaggi, percorsi senza metodo e dottrine titoliamo i nostri incontri alla ricerca di “ciò che rende umani” prima con la poesia poi con la filosofia e infine con le arti non in senso temporale e gerarchico. Questo è il primo aspetto “rivoluzionario” della nostra esperienza paesologica e comunitaria. E’ la prima volta che ad un incontro di “scuola paesologica” si da un sottotitolo….. “poesia filosofia arte”.Ne sono felice per la poesia, la filosofia e le arti. Lo spirito delle mie partecipazioni alle comunità provvisorie è condizionato dalle emozioni nel complesso intreccio di elementi cognitivi,percettivi ed umani come stati provvisori e determinanti dell’anima. Le emozioni si configurano, dunque, come stati affettivi intensi, fondamentalmente transitori e provvisori ma specchio fedele della nostra parte più intima e, quindi, più fragile, vulnerabile che non si chiude “in interiore homini” ma si apre per necessità “ad exteriore….” agli altri comunitariamente. Se le emozioni germinano dal cuore, dalla sua parte più segreta e autentica e se il termine segreto significa originariamente “cosa separata”, quindi nascosta, preziosa, il pudore etico e l’amore del silenzio si configurano , allora, come vero luogo e occasione dell’ascolto del mondo emozionale dell’altro.Incontro per chi partecipa è attesa e disponibilità….. è parola eticamente “sacrale”, che rinvia ad una sospensione della parola personale di fronte all’emozione dell’altro, a un rispetto temporale interno (kàiros) e spaziale politico legata alla propria terra di vita , a una dilazione o sospensione del nostro intervento, sia pure per consolare, condividere,dissentire o per gioire insieme con sincerità; sovente, infatti, il nostro intervento è precipitoso, maldestro, narcisitico rischia di affogare lo stato emotivo dell’altro nella nostra stessa ansia di compartecipazione, senza frapporre la “distanza giusta” e disporre le porte più adatte. Le mie vie sono filosofiche sono segnate dalle inquietudini della poesia e dall’amore per le arti. Paesologia è anche saper vivere e pensare nella modernità non con la “passione per frammenti oggetti, relitti di un passato ormai privo di contesto,rovine della storia ormai perdute per la storia…..nuovi silenzi “ e recuperare un linguaggio capace ancora di parlare di esperienze personali , originali ed autentiche sia delle persone e delle cose con un vissuto motivazionale ed esistenziale non con la presunzione di descriverli come una cultura una dottrina ,una sociologia , una antropologia ,una storia ….un sapere oggettivo. E’ un sapere arreso ma attivo e vigile sulla realtà non come “avanzi di un mondo di sogno” perduto e da ricercare…….ci vediamo a Cesena…..



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