orlature

Il paese è un atleta immobile, dopato da un egoismo edilizio. Visto da lontano gonfia i muscoli come un culturista,  da vicino occorre fare molta attenzione perché può andare in frantumi  anche solo sotto il peso di uno sguardo sbagliato.

 

Oggi, come ieri, è in corso il solito funerale quotidiano. Su questo fronte il paese è un’avanguardia, è sempre un passo avanti, altrove si confida ancora in una rianimazione. Come sempre tutti partecipano al corteo, formiche, cani, uomini, porte chiuse e nella fila per le condoglianze, tra una pietra e un labbro d’intonaco, c’è anche l’erba parietaria.

 

In paese si gira in auto per perdere tempo, è un passo falso. Bisogna apprendere l’arte di farlo passare il tempo, lasciare che attraversi i giorni e il proprio corpo. C’è tanto lavoro per un artigiano temporale.

 

Qui si può solo vagare lungo l’orlo del proprio confine che, dopo ogni tramonto, si raffina e diventa confino.DSCF3147

6 pensieri riguardo “orlature

  1. Già, una processione non si nega a nessuno, al nessuno che abita, in testa.
    Sono in una frazione di 500 anime (in pena) della Sabina Reatina.

    Due unici monologhi girano quaggiù:
    a) se vuoi l’olio davvero genuino, passa da me, fatti servire.
    b) vedi quelli del comune…hanno dato tutti i soldi alla frazione vicina, niente qui.

    Se mai venissi a Paesologare in zona, amerei venire in processione dietro di te.

      1. tra il promosso e l’impreparato, il fuori-tema che sbalordiva, non capendosi allora se fosse uno zero o solo il prospettarsi di una seconda chance.

  2. attraversare il tempo o lasciarsi attraversare,in un paese, è assai diverso che in città.Qui è un elastico che si accorcia….

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