Luigina ha scelto di vivere sempre in primavera, è stata una scelta fatta per amore. Luigina indossa una gonna e solo una camicia, mai una giacca, mai un paio di calze. Luigina ritornò a scuola da adulta e ripiegò il suo grande corpo in un banco dell’ultima fila, lo fece solo per amore ma nonContinua a leggere “La seminatrice”
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confessioni di un paesaggista
di fabnig Oggi sono nelle mani di Giovanni. Anni prima sono stato nelle mani di Antonio, padre di Giovanni. Prima ancora ero nelle mani di Giovanni, padre di Antonio e nonno di Giovanni. Sono passato da una mano all’altra come un testimone, e ogni generazione è stata un giro di pista. Conosco la loro terraContinua a leggere “confessioni di un paesaggista”
chiusa per lutto
Qui la scomparsa è una macina, è sempre al lavoro, ora d dopo ora sgrana e schiaccia come chicchi di grano gli ultimi superstiti delle tribù dell’altopiano. I mangiasale I pizzafredda I senzasangue I cristonuovo I malopelo I buttafuoco I cacafoglia I cecauncino I beccafichi fabnig
orlature
Il paese è un atleta immobile, dopato da un egoismo edilizio. Visto da lontano gonfia i muscoli come un culturista, da vicino occorre fare molta attenzione perché può andare in frantumi anche solo sotto il peso di uno sguardo sbagliato. Oggi, come ieri, è in corso il solito funerale quotidiano. Su questo fronte ilContinua a leggere “orlature”
quando si nasceva in cento
Piove ma per il corpo disidratato del paese non basta.Nel bar si fanno i conti. Dall’inizio dell’anno sono nati cinque bambini, ci sono due gravidanze in corso, sono morte trenta persone e si sono celebrati nove matrimoni ma una sola coppia ha scelto di vivere in paese. Io, mi dice il barista, domenica ho festeggiatoContinua a leggere “quando si nasceva in cento”
settembre
…il primo mese dell’anno per un calendario, ovviamente provvisorio, di paesologia. Settembre rigira il coltello nella piega del paesaggio. Finiti i giorni larghi dell’estate, si riprende a camminare sulla lama stretta delle ore. Lentamente la luce perde la sua forza d’attrito e scivola via dall’altopiano, lasciando i corpi e i paesi scoperti come vecchi calliContinua a leggere “settembre”
furto ortografico
era domani
18 agosto 2008, altopiano del formicoso una battaglia vinta, questa terra rifiutò di diventare una discarica
titoli di coda
Lavorava come imbianchino a Cinecittà, erano i tempi di Fellini. Un giorno nella testa la pellicola si spezzò, ora gira lungo i confini della piazza.
bocche di leone aperte al vento
Lo spago che li protegge dal libeccio non toglie loro la libertà di nascere e fiorire in una fessura. Quei fiori come un’ipotesi di comunità, la paesologia come spago.