Cosa si può fare per i paesi?
niente di facile, ma andateci ogni tanto.
Prima un paese lucano e poi
Berlino, prima la Calabria
e poi la Cina.
I paesi non sono luoghi innocenti,
sono pieni di mutilati, di accidiosi,
se butti salute nei paesi
se la mangia la malattia.
Ma ora, ora può accadere
il miracolo: i rancorosi sono stanchi,
si è rotto l’incanto degli scoraggiatori
militanti. Ora dovete venire nei paesi,
prendere una casa, un poco di terra.
Non aspettate che ci sia una legge,
un decreto che vi invita a lasciare
le vostre zone rosse, tutte le pianure
sono zone rosse se pensiamo all’aria,
al veleno che ha preso il posto dell’aria.
L’Italia che torna ai suoi paesi
torna paese anche nelle sue città
bellissime. Non è il mulino bianco,
è rivoluzionaria ingegneria:
scuole nei boschi, intimità provvisorie
come nel mondo greco, ozio, poesia,
lavori ad altissima tecnologia.
Chi vuole sognare con noi può chiamare
questa cosa umanesimo delle montagne,
socialismo rigenerato, modernità plurale.
Non è un mondo per tutti, facciamo
che chi non lo vuole vada avanti col suo,
ma ci faccia costruire il nostro.
E po se sono due mondi
può sempre affratellarci sapere che ce n’è
un terzo ad ogni esistenza chiuso,
un mondo dove non esiste scelta,
conflitto, abuso.
Franco Arminio