Del diritto di prendere posizione. Marcello Arminio chieda scusa

La reazione del sindaco di Bisaccia alla trasmissione “Che ci faccio qui”, così come la discussione che ne è sorta, non sono fatti né personali né locali. Raccontano invece molto precisamente una “postura” assunta dal Sud e dall’Italia intera in modo stabile; un modo di essere, contro cui è ora di prendere posizione. Per questo pubblichiamo questo testo e invitiamo soci, socie e simpatizzanti della Casa che vi si riconoscono a sottoscriverlo e diffonderlo.  

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I soci di Comunità provvisorie, l’associazione che ha dato vita alla Casa della Paesologia, esprimono il proprio dissenso per le ripetute dichiarazioni condivise a mezzo Facebook dal sindaco di Bisaccia, Marcello Arminio, in seguito alla messa in onda del programma televisivo di Rai 3 “Che ci faccio qui – Da casa tua a casa mia” dedicato alle riflessioni sull’entroterra e alla dimensione politica della Paesologia.

Il Sig. Marcello Arminio ha usato toni esplicitamente offensivi verso tutti coloro che in qualche modo hanno manifestato sostegno per la trasmissione, per Domenico Iannacone e per Franco Arminio. In particolare, i sostenitori di Franco Arminio sono stati tacciati nel migliore dei casi di partigianeria, nel peggiore di essere “cagnolini” o adepti di una setta.

Il sindaco di Bisaccia ci ricorda “di abbandonare la partigianeria”. Noi ricordiamo al sindaco le parole di Antonio Gramsci: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano”.

La parola “partigiano” nella nostra Repubblica Democratica ha valore e un uomo delle istituzioni deve saperlo.

Come persone che si sono riconosciute nelle parole e nella visioni della Paesologia, ci sentiamo di prendere posizione. Siamo persone di diverse provenienze geografiche; liberi pensatori e libere pensatrici che attivamente possono aderire e/o proporre riflessioni e azioni. Un sindaco, quale rappresentante dell’istituzione più vicina a un territorio, eletto democraticamente dal popolo, non può averle in dispregio.

In quanto soci e socie sosteniamo e promuoviamo i valori e le istanze che la Paesologia raccoglie e accoglie, ossia un modo di stare al mondo e di abitare i luoghi che sia l’espressione poetica della politica e, allo stesso tempo, restituisca alla politica le sue visioni ed espressioni poetiche. Ciò significa impegno per i luoghi, attenzione alle esistenze e alle resistenze, promozione di riflessioni e azioni pregne della forza della gentilezza, che non cede il fianco all’arroganza né, tanto meno, alla calunnia. La spinta generativa e creativa che accomuna gli/le iscritti/e non può non tradursi anche in azioni concrete di difesa, di denuncia, di analisi e, come in questo caso, di attivo posizionamento.

Ringraziando Franco Arminio, ideatore e portavoce della Casa della Paesologia e dei molteplici significati che essa rappresenta, chiediamo al sindaco di provvedere pubblicamente a ritrattare quanto esposto, scusandosi per i toni e le offese rivolte ad ognuno e ognuna degli/delle scriventi/e.

Sottoscrivi anche tu l’appello!

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