Io vi lascio

Il dolore di vedere i paesi
e il mio dolore, la paura di morire
e le porte chiuse.
In cima alla mia testa
finestre murate, scale
rotte.
Ognuno di questi paesi
è un pugno di storia e di neve,
e chi li guida poche volte
ha la dignità ossuta dei nostri
nonni, la bellezza severa
e dolente delle donne di un tempo.
Io non vi lascio,
non vi abbandono alle furbizie
di chi è devoto solo alla sua arroganza.
Io so che il futuro
verrà da qui ma non ora,
il futuro è di chi ha con questi muri
la stessa confidenza delle lucertole.
Verrà un giorno in cui
una sofferenza estrema
ci metterà davvero assieme.
Torneranno le camicie bianche,
torneranno i ragazzi morti
per la libertà.
Onore a questi luoghi
e al sole che porta oro sui tetti,
Onore a chi è onesto, a chi
non cerca colpe ma innocenze
nel suo cammino,
onore agli alberi cresciuti
sulla roccia, onore a Civita
e a tutti i paesi dell”Appennino.

Franco Arminio

Rispondi