anche le talpe un tempo sognavano…..

L. Sciascia scriveva ….” I topi ,le talpe e le faine – tutti animali che rosicchiavano ai margini di quello che costituiva la legalità della fattoria – progettavano una rivoluzione. I topi erano accesissimi. Ma fu una talpa a preoccuparsi della data. “in inverno”, disse, ” ci sono state cose favorevoli in inverno”. E qui diventò eloquente e precisa; fu acclamata. Nessuno dei topi pensò che , d’inverno ,le talpe profondamente dormono” e poi continuava ….” il cane abbaiava alla luna…..ma l’usignolo tutta la notte tacque di paura”…..
vabbè che siamo “portatori sani” di una scienza arresa che non ama il cinismo e lo scetticismo pessimista che raffreddano le passioni calde e silenziose…..abbiamo in questo momento bisogno di coraggio, intransigenza,generosità e complicità aspettando con speranza condivisa e affetto “TERRACARNE” che nasce dal cuore pensante di franco…..e dalle azioni coerenti della “COMUNITA’ PROVVISORIA” , distinte dai “poteri” e delle voci rumorose e gregarie dei “piccoli cori” della desistenza  e dell’anticamera…..’sapere aude’….. e la “paura” verrà debellata!Noi preferiamo l’elogio della bellezza,del silenzio,della provviosrietà e della fragilità  per liberare e alleggerire  l’animo perchè possa s scendere alle proprie  radici , superondo le crepe  e i dirupi…indebolendosi per rafforzare la sua  rincorsa alla felicità-equilibrio (eudaimonia—ordine dei nostri demoni)  rompendo il cortocircuito della  paura-rancore. con le ragioni sentimentali della fraternità,solidarietà,mutualità e comunità….una comunità assieme di destino, di cura” una  comunità visibile particolarmente  agli occhi del cuore…che intriga che va  oltre (metà-uber ) il ragionare della comunità di cura” Ognuno di noi “prima di sentire  una tensione collettiva verso la comunità di cura, la comunità operosa o la comunità del rancore,dovrebbe interrogarsi sulle sue relazioni quotidiane( professionali,personali,familiari….) sente dentro di sè la condivisione o lattrazione  di un destino dentro la fragilità (provvisorietà) dell’altro” (A. Bonomi)….come percorso affascinante e inquietante assieme.

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