Note per Bartleby

di antonio d’agostino

Qui , in questo luogo, trovo ispirazione

Non sono un poeta né un veggente
E’ una faccenda di viscere e cuore
non serve cospargere argento sulle foglie
né ammutolire i venti per sostituirli con altri soffi

sono in ascolto come un venditore di cenci per strada
mentre commercio con altre mani
qualcosa sostiene la corda che mi fa stare dritto
e , dietro alle mie spalle , i passanti
notano luoghi e calendari che io non vigilo .

Io sono molto alto di statura
leggero nel fisico nella mente inquieto
come uno spillo perso nel solito granaio

Scomparirò in uno scarabocchio
come un bambino
che correndo finisce nel pozzo del giardino .

(Io che col mio passo
non facevo alcuna fatica
a salir le scale )

dietro al paravento ( Bartleby )

mi hanno trovato seduto nei pressi di un muro
che in silenzio guardo da quando sono nato
mi hanno letto nello sguardo
la veduta di una cartolina
col francobollo arreso sotto un timbro

sono eternamente datato
nel mio covo ho radunato tutti i miei passi
quindi non attraverso alcun mondo
lascio agli altri la smania di esclamare
un taglio di presenza sul dolce acidulo
rubato alla credenza

dire non voglio è tutto ciò che voglio
lasciarmi cadere nella erbetta reclusa
che possa gemmare coi semi del mio feretro
nel ritrovo senza attese
che mi custodisce
dietro al paravento .

(dedicate a Gianni Celati )

 

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