Sia benedetta la luce
dell’errore, la piccola distrazione
che ti porta le braccia nelle ortiche,
il cuore che ti dura come la fiamma
di un cerino.
Sì, è così breve
e dura la vita, ma è anche il garbo
del mio gatto sul balcone,
il rumore dell’acqua nel lavandino.
Non è il poco o il molto
la soluzione, e neppure il qui
o l’altrove,
è quella grazia che ti distrae
da te stesso, quel gesto
in cui chiedi scusa per un torto.
Sia benedetta la fila dei minuti
che passiamo in mezzo ai vivi,
e poi sia benedetto il resto,
il niente, il nulla, il tempo morto.
Franco Arminio