si aprono le porte
escono le formiche
nel sonno resto solo
prendo la direzione
del ramo storto
entro nella stanza
sono un paziente
gli aghi di siringa
iniettano delusione
il televisore mi calma
vivo meglio in poltrona
che altrove
sono un cane da guardia
lasciano sempre la macchina
allo stesso punto di domanda
lo fanno senza pensarci su poi tanto
la ragione mangia il dubbio
dalla cassetta della posta
viene fuori il vento
spedito dal mio antenato
nel periodo della guerra fredda
il triciclo è sempre al solito posto
lasciato sul primo gradino
dal guidatore
appena giunta la tormenta
arrivano con la folla
stretta in una parentesi
la portano a spasso
tra la chiesa e il camposanto
un segno di carbone
sulla bianca parete
la peste
Antonio D’Agostino
Simbolismo espressionista sospeso tra metarealismo magico e racconto dolente del quotidiano, metafora di realtà e rappresentazione e sua astrazione.
Bellissima, la quintessenza del poetico.
Versi che conoscono la fuga ma, come le pietre di una vecchia strada di quartiere, rispettano quotidianamente la fila.
” la ragione mangia il dubbio” una battaglia di resistenza , improbabile ,difficile,impari ma degna di essere vissuta senza pensarla……