il maestro di vilio in mostra

Ortografie-iPhone Hipstamatic Claunch 72

La mostra nasce dalla creazione a Succivo degli Orti Sociali. Il primo esperimento di recupero e valorizzazione degli antichi Orti del Casale di
Teverolaccio. Una terra fertilissima all’interno del Casale di Teverolaccio, una splendida masseria fortificata del ‘700 dove un gruppo di volontari di Legambiente sta lavorando alla sua valorizzazione attraverso la realizzazione dell’Ecomuseo Terra Felix.
Foto realizzate da Salvatore Di Vilio con iPhone Hipstamatic Claunch 72 monochrome – Dittico stampato 30×60

giovedì 8 settembre alle ore 16.00 – 11 settembre alle ore 23.30
Orto Sociale – Casale di Teverolaccio Succivo (Caserta)

“Partendo su di un treno che non arriverà mai- perché si parte sempre scegliendo bene la destinazione- si sceglie un bel niente. Nessun posto. Nessuna stazione d’arrivo”.
Carmelo BeneOrtografia: questo è il nome che Salvatore Di Vilio ha deciso di dare alla sua ricerca fotografica legata agli orti sociali di Teverolaccio. Ortografia, corretta scrittura o maniera corretta di scrivere una lingua. La Terra: una immensa pagina sulla quale diciotto agricoltori hanno scritto, grazie all’uso sapiente degli strumenti agricoli, interi versi dedicati alla superficie che noi quotidianamente calpestiamo senza considerazione. Nell’ortografia campestre nessuno è ignorante, tutti diventano Re di quel lembo di Terra nel quale noi tutti non vediamo nulla mentre loro con sapienza ortografica riescono a scrivere intere pagine ricche di nutrimento, di vita. Diciotto agricoltori sono ritratti in un dittico che li vede affiancati da alcuni elementi tipici della vita agreste, in una simpatica, e quanto mai aderente, somiglianza.La Terra
un passo
e la vita si ricrea.
la Terra,
la nostra,
che non vuol andar.
Eugenio Tinto



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2 pensieri riguardo “il maestro di vilio in mostra

  1. La apparente fissità ciclica della natura e la fluidità della esperienza umana letta tra le rughe e gli sguardi nei volti degli uomini è immadiatamente un atto filosofico essenziale.Noi siamo la maschera variabile sulla scena… mobile della storia o quello ripetitivo e ciclico della natura?Ci affaccendiamo per realizzare la nostra vita sentimentale e passionale in profondità e autenticità cercando in tutti modi di sottrarci all’ineluttabile ciclo naturale fatto-per.la- morte sottraendoci ai nostri vincoli naturali o rimandandoli ad un aldilà consolatorio ma improbabile?Quante occasioni di risposte provviosorie in queste sperimantazioni che sono importanti in quanto vanno al dilà della ricerca tecnica.Nella esperienza artistica di Salvatore io vedo un animo smarrito,vagante che cerca tecnicamente “il caos” che cerca di sovrastarci per riprendere un filo umano di discorso provviosrio ma possibile….Ma parlando di linguaggio non possimo non rivolgerci ad Heidegger.Egli ci ha spiegato che solo attraverso il linguaggio poetico si rivela l’essenza del linguaggio, perché questo tipo di linguaggio più di ogni altro si contrappone alla concezione strumentalistica di esso.
    “Il destino del mondo si annuncia nella poesia”.
    Perché è proprio la poesia che essendo basata sul dire primordiale, e instaurando il contesto linguistico entro cui le cose vengono all’essere e non solo all’esserci storico o sociale , si configura, per definizione, come creatrice di civiltà e cultura. Sono i poeti a fornire l’identità di un singolo nella comunità istituendo o ricreando usanze e costumi; essi infatti diventano gli autentici inventori o difensori della cultura di un popolo, e anche del complesso dei significati civili, etici, religiosi in cui essa si incarna.
    Ma Heidegger prendendo in considerazione la poesia fa di più, affermando che ogni arte è nella sua stessa essenza poesia nel senso di creazione del nuovo, questo però non significa che la risoluzione di tutte le arti avviene nella poesia in senso letterario, che nella meditazione heideggeriana assume di fatto un centralità peculiare.
    La poesia infatti si fonda sulla parola e vive della vita del linguaggio, che nominando l’ente per la prima volta lo porta ad apparire, ma come l’arte, la poesia non è semplice imitazione della realtà ma piuttosto è apertura al mondo, luogo dove l’essere nella sua unterezza si rivela.
    mauro orlando

  2. Ho visto le sapienti immagini di Salvatore Di Vilio sul suo sito e devo davvero complimentarmi con lui. Trasferiscono visceralmente la geografia del luogo, la vite maritata al pioppo l’ho sempre intravista di sfuggita, adesso l’ho vista bene.

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