Paese mio
infondo alla miseria
di un cane alla catena
decolla tra slanci
e vanificazioni
il tuo domani ci sarà
anche se non ci saranno
occhi a testimoniarlo.
Paese mio
avanza senza esitazioni
il desiderio di un canto
non sarà il freno
alla tua esigenza di pianificazioni.
Paese mio
mai succube di un minimo ciglio
sarai tu a testimoniare di noi
e mai il contrario.
Paese mio
che natali ne dai
a chi di strenne ne gode
saranno le civette e
l’ipocondria a cantare il nostro requiem.
Paese mio
ci puoi trovare al cimitero,
lì di tanto in tanto
splendiamo nei nostri fuochi,
noi vermi, noi cibo,
noi fine e mai più inizio.
Eugenio Tinto
foto salvatore di vilio
Bella, davvero bella. Complimenti
bella!