Paese mio infondo alla miseria di un cane alla catena decolla tra slanci e vanificazioni il tuo domani ci sarà anche se non ci saranno occhi a testimoniarlo. Paese mio avanza senza esitazioni il desiderio di un canto non sarà il freno alla tua esigenza di pianificazioni. Paese mio mai succube di un minimo ciglioContinua a leggere “Ai morti”
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la trilogia del mare -dal punto dell’abisso fisso-. di Eugenio Tinto
Samech Calmo in penombra, chiuso in me, a dar ascolto. Silenzi profanati. Lontano è il mio naufragio, monti, sopra nuvole lattiginose e deliziose, come il tuo sguardo in penombra. Non sento voci, né parole di conforto, sono nel deserto in cui mi trovi assorto. Aleph Disteso all’alba del giorno che immensa notte sembraContinua a leggere “la trilogia del mare -dal punto dell’abisso fisso-. di Eugenio Tinto”