“I giorni della canapa”: Il libro è il frutto di trent’anni di ricerca, passione e appartenenza al territorio di Terra di Lavoro. All’interno del libro si possono trovare fotografie scattate da me nell’ultimo periodo nel quale la canapa lentamente scompariva dalla filiera economica, oltre a una dettagliata e accurata raccolta di foto d’epoca che testimoniano i mutamenti del paesaggio rurale e della “fatica”.

Sono bastate poche pagine di questo bel saggio di Salvatore Di Vilio e Fiorenzo Marino sulla cultura contadina meridionale a riportarmi alla mente il paesaggio agrario dei Regi Lagni di alcuni decenni fa al tempo della raccolta della canapa,che ha rappresentato per secoli l’unica fonte di vita dei contadini di quel territorio. Era l’inizio dell’estate -la stagione della libertà e del “grande vuoto” per uno studente di dieci anni-, e per andare in campagna bisognava attraversare un tratto della pianura campana dove per chilometri e chilometri non si vedeva altro che i mannelli di canapa a forma di tende indiane ad essiccare con intorno uomini, donne, ragazzi al lavoro sotto l’implacabile sole meridiano … Ma il focus dell’immagine che mi accompagna indelebile a tanti anni di distanza era l’odore nauseabondo e invadente della canapa messa a macerare nelle vasche. Si trattava ormai della fase precedente la conclusione del ciclo di lavorazione della fibra che dopo l’essiccazione sarebbe stata trasportata nei cortili dei paesi vicini, dove infine la maciulla avrebbe completato l’opera di un anno di fatiche e interventi senza sosta. Da qui quel tremendo augurio che la tradizione popolare riservava al peggiore dei nemici “Avete a passa ‘e guaie d”a cannule”.(…) Luigi Parente
Ottimo lavoro. Ne ho visto le bozze . Rappresenta una rigorosa opera di ricostruzione di un mondo e di una economia. Molto vicino allo spirito della paesologia e della decrescita felice. Lo consiglio vivamente.
Ottimo lavoro. Ne ho visto le bozze . Rappresenta una rigorosa opera di ricostruzione di un mondo e di una economia. Molto vicino allo spirito della paesologia e della decrescita felice. Lo consiglio vivamente.